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Lazzaro: “degrado e potenziali pericoli al cimitero” | FOTO

“Il Comitato spontaneo Torrente Oliveto e l’ANCADIC, da me Vincenzo Crea rappresentati, nel corso degli anni hanno più volte segnalato alle competenti Istituzioni delle criticità esistenti presso il cimitero di Lazzaro richiedendone la rimozione dei potenziali pericoli in capo ai visitatori e la messa a norma del camposanto secondo legge. Nel mese di febbraio 2016 è intervenuta l’ASP -Ufficio igiene e Sanità Pubblica di Melito di Porto Salvo che ha certificato le criticità e i pericoli denunciati dalle due associazioni e ha interessato il Sindaco del Comune di Motta San Giovanni per i provvedimenti di competenza”. Lo afferma in una nota Vincenzo CREA Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.

“L’ANCADIC e il Comitato Torrente Oliveto hanno evidenziato la condizione di forte degrado, inconvenienti igienico sanitari e potenziali pericoli per il distacco di porzioni di cemento dall’alto di alcuni loculi comunali e il rischio caduta dall’alto di persone per la persistenza della distanza tra alcune cappelle funerarie private. E’ stato anche sottolineato che un cimitero senza il servizio di custodia non può per legge rimanere aperto rimarcando il registrarsi di furti di cornici fotografiche e foto di defunti, nonché di due pluviali discendenti di rame posti ai lati della chiesetta, l’asportazione di alcuni portafiori in ottone. Si è venuti a conoscenza col passaparola che di recente sarebbero state asportate delle lapidi di marmo”.

“Ancora oggi il cancello di accesso principale e quello alle spalle del cimitero rimangono aperti. giorno e notte. I locali ove insistono i servizi igienici muniti di porta di accesso sono lasciati aperti e si presentano sporchi e in stato di forte degrado, water sporchi, impianto di illuminazione non a norma, cavi elettrici penzolanti  sia nei locali che ospitano i servizi igienici sia all’esterno nell’angolo in alto al suddetto locale lato Reggio a pochi metri dal cancello di accesso principale e continuo scarico di acqua dalla cassetta di scarico WC non funzionante. Le scale sono degradate e la presenza di semi di cipresso sulla prima scalinata pregiudica l’integrità fisica degli utenti. All’esterno  lato  Reggio  del  cancello di accesso principale insiste un serbatoio metallico orizzontale per acqua e in adiacenza un pozzetto all’interno del quale si sente scorre continuamente acqua. Non è stata disposta la messa in sicurezza di una cappella funeraria di famiglia pericolante situata lato Reggio della chiesetta, né sono stati posti in essere concreti provvedimenti per impedirne l’accesso alla stessa visto i distacchi di porzioni di cemento  sia sulla porta di accesso che all’interno della stessa, ove una trave si presenta pericolante e non si esclude un possibile crollo dell’impalcato”.

“Il muro perimetrale lato Sud a ridosso della via Sant’Ilario  si presenta in stato di degrado con delle diffuse  lesioni, sullo stesso un  tubo in pvc scarica acqua che ha mutato il colore della parete interessata dallo scarico in marrone/scuro e accanto si notano delle infiltrazioni di acqua nelle parti lesionate. Nel pozzetto situato all’ingresso secondario (lato monte) del cimitero da molto tempo giungono continuamente acque presumibilmente per uso umano, mentre il rubinetto idrico non funzionante della fontana situato sopra il lavandino al piano superiore del cimitero fino a qualche giorno addietro erogava  in modo continuativo acqua, la tubazione alla base era bucata e zampillava acqua che ha formato un laghetto. In questi giorni invece di sostituire il rubinetto idrico e la tubazione bucata si è pensato di eliminare la fontana. La tubazione cementata di scarico della fontana situata sulla destra della seconda scalinata è stata in parte demolita e l’acqua di scarico si riversa sul suolo cementato rendendolo intransitabile”.

“A ridosso e lungo il muro perimetrale ricadente sulla via Sant’Ilario insistono delle cappelle funerarie private alcune delle quali si appoggiano e si sopraelevano di circa tre metri. Il muro di sostegno alto circa 4 metri situato sulla destra del cancello di accesso secondario (lato monte) sul quale successivamente alla sua realizzazione è stato collocato un ulteriore muro di recinzione alto circa 90 cm presenterebbe segni di instabilità e di forte degrado con gran parte di cemento crollato e altra parte pronta a cadere, in particolare la notevole porzione dello spigolo in alto lato monte ove sottostante al muro solitamente posteggiano dei veicoli. Col degrado dello strato superficiale di cemento delle pareti del muro perimetrale  lato sud e lato nord, sono emersi i ciotoli e pietrame, di cemento se ne vede ben poco, e  l’intera parete si sta sbriciolando, ciò potrebbe favorire l’instabilità del muro che in caso di evento/crollo interesserebbe la strada, via Sant’Ilario. Va detto che la località  in questione ricade in un ambito territoriale ritenuto ad alto rischio sismico”.

“Con riferimento ai loculi comunali nell’area lato monte a ridosso del terrapieno lato campo sportivo comunale, la cui condizione di potenziale pericolo è stata certificata dai tecnici del Comune di Motta SG con una prima relazione del 27/10/2015, inviata all’attenzione del Sindaco del  Comune  di  Motta  SG  e  successivamente  con  relazione  tecnica  del 29.11.2016 a firma del Responsabile  Settore V  Ambiente e Lavori Pubblici del  tempo del Comune di Motta  SG  si  evinceva  chiaramente  la  necessità  di  programmare  un intervento in sicurezza di demolizione e ricostruzione dei  suddetti blocchi di loculi pericolanti, rilevate le condizioni scadenti dei materiali esistenti rilevando che alla data del 29/11/2016 lo stato di degrado dei colombari risultava aggravatasiNella succitata relazione si legge tra l’altro che i blocchi esistenti, presentano nel lato rivolto verso il terrapieno, delle fessurazioni ad andamento continuo orizzontale, derivanti probabilmente dalla commistione delle azioni di spinta dello stesso terrapieno, che non presenta opere di canalizzazione e regimentazione delle acque, e da cedimenti verificatisi in conseguenza alla cattiva realizzazione delle strutture esistenti, sia in termine di tecnologie utilizzate che di materiali, ecc”.

“Lo scorso 28 dicembre 2022 ho riscontrato  che dall’interno di un loculo tra dette fessurazioni esce un tronco di un ramo di albero. In quest’area sono stati smaltiti rifiuti speciali prodotti da demolizione edilizia nonché rifiuti cimiteriali tra cui porzioni di fogli di guaina bituminosa posta sui tetti dei loculi comunali volatizzati dal vento. Altra discarica della stessa tipologia di rifiuti si rinviene in ampliamento dell’area adibita a parcheggio davanti all’accesso principale sovrastante la sottostante via Sant’Ilario sulla quale non si esclude che parte di rifiuti potrebbero scivolare. Il cimitero di Lazzaro ripetiamo  è manchevole del servizio di custodia o più corretto dire di “sistema cimiteriale” essendo più di un cimitero: cimitero di Lazzaro, di Motta SG e Serro Valanidi località Ciosso”.

“Il Comune di Motta San Giovanni nel 2021  ha esternalizzato i servizi cimiteriali  È stata indetta una gara aperta sul Mercato elettronico  della  Pubblica   Amministrazione  finalizzata  ad  individuare  un  operatore economico qualificato a cui affidare, in concessione per sette anni, i servizi cimiteriali e di illuminazione votiva  dei  tre cimiteri del territorio mottese,..La situazione non è mutata. Non si provvede nemmeno a chiudere i cancelli di notte. Una situazione pietosa che offende la memoria dei nostri cari defunti. Visto le condizioni in cui versa il cimitero si chiede se la ditta aggiudicatrice del servizio abbia effettuato un sopralluogo finalizzato a conoscere lo stato dei luoghi. Alla luce di quanto sopra illustrato trattandosi di provvedimenti da adottare a tutela della salute e incolumità di tutte le persone che accedono al cimitero e nelle aree  di pertinenza l’atto d’ufficio si sarebbe dovuto compiere senza ritardo . Tutto questo ripetiamo fino alla noia, oltre ad essere stato certificato dall’ASP è stato relazionato dai tecnici comunali di Motta SG, pertanto  le scriventi associazioni a tutela della salute e dell’incolumità pubblica non possono esimersi di chiedere la chiusura del cimitero fino alla messa a norma secondo legge”.

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