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Taglio detrazioni fiscali, ma non per tutti

5‘ di lettura

Taglio detrazioni fiscali, il governo è deciso a ridurre drasticamente il numero delle agevolazioni. (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Il taglio delle detrazioni fiscali è stato l’obiettivo di molti governi. I risultati sono stati però prossimi allo zero. Anzi, negli ultimi anni piuttosto che ridurre gli sconti fiscali se ne sono aggiunti altri

Fare pulizia di un bel po’ di detrazioni potrebbe semplificare il sistema. Ma non è la sola ragione. L’esecutivo Meloni, così come quello Draghi in precedenza, è impegnato nell’elaborazione di una riforma del fisco che sia strutturale e non di facciata.

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Una riforma che non può prescindere dal taglio consistente delle detrazioni. Ma come funzionerà, quali saranno gli “sconti” che verranno eliminati e quelli salvaguardati, come si gestirà la riduzione rispetto ai redditi più bassi?

Potrebbe interessarti un pezzo che spiega come le partite Iva possono pagare meno tasse nel 2023; vediamo anche quali sono le agevolazioni fiscali previste nel 2023 sulla seconda casa; c’è infine un articolo che spiega cosa succede se non si pagano le tasse scolastiche.

La questione riguarda in particolare l’Irpef. Per quale motivo? Dal gettito che deriva dalle detrazioni bisognerà ricavare una parte dei consistenti dei fondi necessari per la riduzione delle aliquote.

In pratica, si abbassano le tasse ma si azzerano molte detrazione. Bisognerà fare due conti per capire se per il contribuente l’operazione sarà davvero conveniente.

Ma per i numeri bisognerà aspettare. Come detto il discorso sulle detrazioni è solo una delle parti in gioco (ma importante) dell’intero progetto di riforma del sistema fiscale.

È comunque previsto un azzeramento di molte agevolazioni. Saranno tagliate soprattutto quelle che hanno una scarsa incidenza.

Rassicuriamo tutti: restano comunque le detrazioni più importanti. Ci riferiamo in particolare a quelle sulla salute e sull’acquisto della casa.

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Taglio detrazioni fiscali: come sarà la riduzione

Se restano, come sembra scontato, le detrazioni più importanti (salute e casa) come si potrà arrivare a un effettivo risparmio? Beh, oltre ad azzerare le tante detrazioni che affollano e complicano il quadro fiscale nazionale, ci sarà una rideterminazione delle percentuali detraibili. Ovvero saranno progressive e riguarderanno in particolare i redditi medio bassi.

Quindi, semplificando, chi guadagna di meno potrà avere diritto a una detrazione maggiore rispetto a determinate spese.

Al contrario chi ha redditi più alti potrà detrarre meno, ma avere accesso a delle aliquote Irpef più basse.

Come detto, sarà necessario fare due conti per capire se alla fine l’operazione sarà davvero vantaggiosa per i contribuenti. È possibile, ma non è certo.

Taglio detrazioni fiscali: cosa sono

Le agevolazioni fiscali sono appunto le cosiddette spese fiscali. In pratica è un trasferimento delle risorse dello Stato, che però non si concretizza con le entrate, ma sulle uscite.

Quante sono le detrazioni attive in Italia: una marea, così tante da complicare un sistema, quello italiano, che è già tra i più complessi al mondo.

Nel 2022 il ministero dell’Economia ne ha conteggiate 740. Tutte queste agevolazioni hanno ovviamente un costo per le finanze pubbliche. Lo scorso anno le detrazioni hanno ridotto il gettito fiscale di 130 miliardi di euro (quasi tre finanziarie).

Taglio detrazioni fiscali: in che misura

Ma di quei 130 miliardi solo una sezione molto piccola sarà effettivamente toccata dalla riforma. Perché una parte importante riguarda le detrazioni di introito a qualsiasi titolo. Comprese le esenzioni e le riduzioni dell’aliquota Iva.

Stesso discorso per l’Irpef, in quel caso c’è già stato un depotenziamento delle detrazioni sui figli con l’assegno unico universale.

La materia comunque è vasta e complessa. Se l’obiettivo è chiaro (semplificare e risparmiare), la strada per raggiungerlo si presenta decisamente in salita. Un ostacolo che in passato ha già frenato altri esecutivi.

I tempi però sono maturi e il Paese ha effettivamente bisogno che venga reso meno complicato il sistema fiscale.

Taglio detrazioni fiscali: perché è difficile

Perché un’operazione che razionalizzi il sistema delle detrazioni fiscali è così complessa da aver determinato numerosi fallimenti? Il motivo è facilmente intuibile. Ogni taglio non potrà che provocare la reazione furiosa della categoria che sarà costretta a rinunciare alla detrazione.

Per aggirare questo ostacolo nel 2020 il governo aveva intrapreso un percorso diverso. Che è un po’ lo stesso che intende seguire l’esecutivo Meloni: le detrazioni del 19 per cento sono state ridotte per i reddito più alti.

Oggi infatti si iniziano a ridurre a partire dai redditi pari o superiori a 120mila euro e si azzerano per i redditi da 240mila euro (sempre però con l’esclusione delle spese sanitarie e dei mutui sull’abitazione).

Nell’immagine si calcola online l’importo delle tasse da pagare

Taglio detrazioni fiscali: cosa farà il governo

Le intenzioni del governo Meloni sembrano piuttosto chiare: muoversi seguendo due precise direttive.

Abbassare la soglia dalla quale parte la riduzione delle detrazioni. Da 120mila a 60mila euro. E poi, aggiungere altre detrazioni tra quelle che sono riservate ai redditi medio bassi.

Nelle nuove linee sulle agevolazioni fiscali rientra anche una rideterminazione importante di tutti i bonus che riguardano l’edilizia.

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