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Retribuzione per lo stage. Quanti sono i soldi che, per legge, devono essere versati sui conti di chi firma questa tipologia di contratto? (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
I tipi di retribuzione per lo stage variano a seconda delle prestazioni svolte e delle regioni in cui si trova il datore di lavoro, così come cambiano i costi che l’azienda deve sostenere.
Indice:
- Retribuzione per lo stage: a quanto ammonta?
- Retribuzione per lo stage: cos’è e quali sono i tipi di contratto
- Retribuzione per lo stage: cosa cambia tra tirocinio e apprendistato?
- Retribuzione per lo stage: i costi per l’azienda
- Retribuzione per lo stage: il programma Garanzia giovani
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Retribuzione per lo stage: a quanto ammonta?
La retribuzione per lo stage non ha un valore fisso e definito dalla legge. La normativa infatti prevede che il pagamento di queste prestazioni cambi da regione a regione.
Questo accade perché, in parte, lo stage viene finanziato stesso dagli enti di area vasta introdotti nel 1970, oltre che dal datore di lavoro.
Tuttavia esiste una minima retribuzione per lo stage pari a 300 euro lordi e spetta per intero solo se gli interessati partecipano a minimo l’80 per cento delle ore mensili previste.
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Retribuzione per lo stage: cos’è e quali sono i tipi di contratto
Lo stage è un tipo di contratto introdotto nel 2014. L’Unione europea lo definisce “un periodo di pratica lavorativa di durata limitata, retribuito o no, con una componente di apprendimento e formazione, il cui obiettivo è l’acquisizione di un’esperienza pratica e professionale finalizzata a migliorare l’occupazione e facilitare la transizione verso un’occupazione regolare”.
Lo stage può essere:
- curriculare => di solito non è prevista una retribuzione. In genere questo è rivolto agli studenti iscritti a un corso di studi universitario che devono svolgere queste prestazioni obbligatoriamente per concludere il corso di laurea;
- extra curriculare => prevede una retribuzione regolamentata da una normativa regionale. È rivolto per lo più ai neodiplomati e ai neolaureati che hanno terminato gli studi.
Ricorda che il tirocinante, così come previsto dalla normativa, non ha diritto a ferie, permessi o giorni di malattia retribuiti.
Retribuzione per lo stage: cosa cambia tra tirocinio e apprendistato?
Il tirocinio si differenza dall’apprendistato proprio per le finalità del contratto. Il primo infatti ha un obiettivo formativo, mentre il secondo no.
L’apprendistato è infatti un contratto di lavoro che mira a formare il lavoratore in un ruolo specializzato. Gli obiettivi possono essere la qualifica professionale, professionalizzante o di alta formazione e ricerca, mentre la durata può variare dai 2 ai 5 anni. L’apprendistato può infatti essere di:
- I livello (qualifica professionale) => è destinato a chi ha tra i 15 e i 25 anni e consiste nell’acquisizione di un diploma e di competenze professionali. Per questa tipologia di apprendistato è previsto per i datori di lavoro uno sgravio contributivo del 100 per cento nei primi 3 anni di contratto (articolo 1, comma 645 della legge di bilancio 2022);
- II livello (professionalizzante) => è rivolto ai giovani tra i 18 e i 29 anni. Per le imprese è prevista un’aliquota agevolata;
- III livello (alta formazione e ricerca) => prevede l’assunzione da un’azienda del giovane apprendista mentre continua gli studi per conseguire uno tra i titoli di studio riconosciuti dalla normativa.
Retribuzione per lo stage: i costi per l’azienda
Assumere uno stagista significa per l’azienda dover sostenere dei costi fissi che variano a seconda della tipologia del contratto e soprattuto delle sue ore di lavoro. In particolare il datore di lavoro dovrà farsi carico:
- dell’assicuazione INAIL => la copertura in caso di infortuni sul lavoro o durante la formazione;
- parte della retribuzione dello stage;
- trattenuta IRPEF;
- eventuali imposte locali.
Sono però da tenere in considerazione i vari sgravi fiscali che il Governo ha messo in atto negli ultimi anni a sostegno delle aziende che assumono nuovi tirocinanti.
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