Roma, 16 gen – Una bomba in una chiesa ha provocato decine di morti nella Repubblica Democratica del Congo. Un attacco terroristico rivendicato poche ore fa dall’Iscap, branca dell’Isis che opera nell’Africa centrale. “L’Isis afferma che i combattenti hanno piazzato e fatto esplodere” un ordigno, causando “dozzine di cristiani uccisi e feriti”. La stessa organizzazione ha minacciato ulteriori attacchi. E’ quanto riportato su Twitter da Rita Katz, di Site, sito che monitora il jihadismo.

Congo e Nigeria, attacchi ai cristiani

L’esercito congolese ha fatto sapere che nell’attacco, avvenuta in una chiesa della città di Kasindi, nel Nord Kivu, sono morte almeno 10 persone, mentre altre 39 sono rimaste ferite. Il portavoce militare Antony Mualushayi ha precisato che “l’atto terroristico” è avvenuto in una chiesa pentecostale, a Kasindi, non lontano dal confine con l’Uganda e a circa 85 chilometri dalla città di Beni. Prima che arrivasse la rivendicazione dell’Isis, il governo della Repubblica Democratica del Congo, aveva puntato il dito contro i ribelli ugandesi delle Forze democratiche alleate.

Sta di fatto che in Congo, come in molti altri Paesi dell’Africa centrale, dell’Africa occidentale e dell’Africa orientale, cruenti attacchi ai cristiani vanno avanti da anni senza suscitare particolari reazioni da parte di media e politica internazionale. Sempre ieri, in Nigeria, un prete è stato bruciato vivo nella residenza parrocchiale della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella regione di Paikoro. Nell’attacco è rimasto gravemente ferito un altro sacerdote.

In un anno uccisi 6mila cristiani

Come detto però nel cuore del continente nero, i cristiani vengono presi di mira in molti Paesi. Basti pensare ai continui attacchi nel nord della Nigeria, in Mozambico e in Burkina Faso, nazione quest’ultima il cui territorio è in buona parte fuori controllo, e in cui nel luglio scorso un gruppo di uomini armati aprì il fuoco nel cortile di una chiesa uccidendo circa 30 persone.

Stando al report 2022 di Open Doors, dall’1 ottobre 2020 al 30 settembre 2021, oltre 360 milioni di cristiani sono vittime di alti livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede, mentre 312 che affrontano un livello di persecuzione molto alto o estremo.Nel lasso di tempo preso in esame dal rapporto, sono stati uccisi 5.898 nel mondo, in aumento del 4% rispetto al 2021, quando il report di Open Doors segnalava 4.761 vittime.

Eugenio Palazzini

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