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“Situazione difficile, turni asfissianti e carenza di dottori”: la protesta dei medici di famiglia pugliesi

Redazione 10 gennaio 2023 18:21

“Dopo la proclamazione dello stato di agitazione della categoria a novembre scorso, a seguito del gravissimo stato di disagio della medicina generale”, Fimmg ha deciso di convocare l’Assemblea Provinciale Generale per sabato 28 gennaio 2023 alle 9, in contemporanea in tutte le province pugliesi.

A dichiararlo è Donato Monopoli, segretario Fimmg Puglia. A due mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione, “perdurano infatti il silenzio assordante della Regione ma anche le criticità da tempo” denunciate da Fimmg. Tra queste, anche “una burocrazia asfissiante, con l’introduzione continua di nuove incombenze, attraverso processi informatici inefficienti e una miriade di processi burocratici richiesti in modo assolutamente difforme e incomprensibile dalle singole ASL e perfino dai singoli distretti”.

Fimmg sottolinea anche l’importanza della “crescita dei bisogni di salute dei cittadini e del carico di lavoro per i medici, dovuti all’invecchiamento della popolazione e a due anni di emergenza pandemica; in questo contesto un sistema sanitario regionale fortemente disaggregato e disorganizzato, caratterizzato dal fenomeno delle liste d’attesa, si scarica inevitabilmente sulla medicina generale che è e resta l’unico sistema di accesso libero alle cure”.

Altro argomento è la “scarsa sicurezza, tema mai risolto e divenuto nuovamente attuale con i recenti episodi accaduti nella nostra regione che interessano tutti i settori della medicina generale, dopo la breve tregua del periodo pandemico”. Infine, Fimmg punta il dito sulla “carenza di medici, che sta mettendo in crisi la sostenibilità del sistema: 118, continuità assistenziale e medicina di famiglia oggi sono a rischio. Inoltre, le condizioni di lavoro insostenibili determinano una grave perdita di attrattività della professione: i giovani medici lasciano gli incarichi dopo pochi mesi e i medici meno giovani che possono vanno in pensione in anticipo”.

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