Il maestro scultore Giacomo Digioia oggi ha avuto un primo riconoscimento per la sua opera.
Rocco Michele Renna
Molti di voi lettori ricorderanno l’articolo precedente: “Che fine ha fatto il progetto Syssitia?” , in cui Michela Digioia, figlia dello scultore Giacomo Digioia, prematuramente scomparso un anno fa, a nome della famiglia lanciò una protesta su Facebook, chiedendo a gran voce che si facesse luce sul progetto del museo dell’acqua e della pietra, ma soprattutto che venisse riconosciuto a suo padre il suo lavoro per questo progetto.
Finalmente il maestro Digioia oggi ha auto un piccolo ma giusto riconoscimento che vale tantissimo anche per gli altri scultori, finalmente queste “presunte pietre” messe lì a caso e che hanno suscitato la curiosità dei Gravinesi e la sorpresa dei turisti che non sapevano a cosa servissero o volessero simboleggiare quelle enormi pietre con la scritta incisa in greco,
Il Sindaco Fedele Lagreca, assieme all’ex Sindaco Alesio Valente (attuale consigliere di opposizione), agli assessori e ai consiglieri di maggioranza e opposizione, presenti anche amici e familiari del maestro, hanno scoperto una targa commemorativa per ringraziare il compianto maestro Digioia della sua opera svolta, unitamente agli altri scultori, per un progetto molto bello che via via si è spento senza sapere il perché.
Il Sindaco ha promesso soprattutto che l’opera di Digioia e degli altri scultori debba essere posizionata meglio e debba essere valorizzata e, se sarà possibile, rivedrà il progetto iniziale del Museo dell’acqua e della pietra in collaborazione con tutta la giunta comunale e i consiglieri di maggioranza e opposizione. “Quando si parla di città, si parla di gravinesi, si parla di grandi artisti, dobbiamo essere tutti uniti” – Parole del Sindaco Lagreca.
Insomma, se son rose fioriranno e a noi non resta che applaudire a questo giusto riconoscimento al Maestro Digioia e, unitamente, agli altri scultori le cui opere sono ancora sparse lungo il tracciato del progetto iniziale.
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