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Regionali, il Lazio va a destra: vince Rocca col 50%, D'Amato al 36. FdI primo partito al 34% – Il Fatto Quotidiano

Con il cambio di amministrazione, le regioni governate dal centrodestra diventano 15, contro le quattro del centrosinistra. Inferiore alle attese il risultato di Donatella Bianchi, giornalista ed ex presidente del Wwf candidata dal Movimento 5 stelle: porta a casa l’11,9%, mentre si fermano all’1% le due candidate della sinistra radicale. “Il primo compito è quello di risollevare una sanità che mortifica la dignità dei cittadini”, le prime parole del neo-governatore

| 13 Febbraio 2023

Se la Lombardia conferma il governo di centrodestra, il Lazio sceglie di cambiare rotta. Francesco Rocca, ex presidente della Croce rossa italiana scelto a dicembre come frontman del centrodestra (superando la concorrenza del colonnello di FdI Fabio Rampelli) vince la sfida per la presidenza raggiungendo il 50% tondo dei voti, staccando di oltre dieci punti il candidato del centrosinistra Alessio D’Amato, assessore alla Sanità uscente della giunta Zingaretti, che si ferma al 36%. Inferiore alle attese il risultato di Donatella Bianchi, giornalista ed ex presidente del Wwf candidata dal Movimento 5 stelle: porta a casa l’11,9%, mentre si fermano all’1% le due candidate della sinistra radicale (Sonia Pecorilli del Partito comunista e Rosa Rinaldi di Unione popolare). Nel voto di lista domina Fratelli d’Italia, primo partito al 34,16%, seguito dal Pd al 21% (entrambi hanno guadagnato tre punti rispetto alle politiche). Il Movimento 5 stelle raccoglie il 9,69% (a settembre aveva avuto il 14,8%). La Lega mantiene il 6% delle politiche, Azione-Italia viva (che sosteneva D’Amato) scende dall’8 al 5%.

Con il cambio di colore del Lazio, le regioni governate dal centrodestra diventano 15, contro le quattro del centrosinistra. “Una grande emozione e soddisfazione. È stata una corsa breve ma molto intensa. Il primo compito è quello di risollevare una sanità che mortifica la dignità dei cittadini“, le prime parole del neo-governatore. “Non mi farò imporre alcun nome per la giunta, ma da tutti c’è la voglia di fare tanto e bene. Ho delle idee, che devo però esporre. Quello che ho in mente non lo dirò stasera ma dopo aver parlato con tutta la coalizione”, ha spiegato. E a chi gli ha chiesto se avesse intenzione di tenere la delega alla sanità ha risposto: “Sicuramente la sanità la seguirò molto da vicino. Ancora non ho preso una decisione ma fa parte delle riflessioni”. “Ho combattuto come un leone. Se mi rimprovero qualcosa? Personalmente no. Sembrerebbe che il voto alla mia persona sia andato oltre quello di coalizione, mi fa piacere. E ci tengo a dire che non mi sono sentito solo”, ha detto invece D’Amato.

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