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Rdc 2023 per under 29: tutte le regole

8‘ di lettura

Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni: subito cambiamenti importanti con la legge di bilancio 2023. In questo approfondimento vediamo nel dettaglio come è cambiato il sussidio per questi cittadini (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Dalla pubblicazione della legge di bilancio 2023 sono state introdotte molte novità per i percettori di Reddito di cittadinanza. Man mano che si va avanti, inoltre, vengono chiariti alcuni dettagli poco chiari su questi cambiamenti. Tra questi, per esempio, c’è il Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni.

Ecco perché nei prossimi paragrafi facciamo un po’ di chiarezza sulle nuove regole previste per chi ha tra 18 e 29 anni e riceve il Reddito di cittadinanza.

Indice

Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni: formazione

Dall’inizio del nuovo anno sono cambiate molte cose per i nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza. La legge di bilancio 2023, infatti, ha introdotto una serie di novità, alcune delle quali devono ancora essere applicate perché in attesa di apposito decreto o circolare.

In questo approfondimento ci concentriamo sui dettagli che hanno creato maggiori dubbi per i percettori, e cioè come funziona il Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni. I cambiamenti per questa fascia di cittadini riguardano diversi aspetti: la formazione, la durata del Rdc e il lavoro.

Partiamo innanzitutto dalle novità nell‘ambito della formazione.

Dunque, come viene specificato nel documento ufficiale del sito della Camera, a partire dal 2023 i percettori di Reddito di cittadinanza che hanno tra i 18 e i 29 anni devono aver terminato gli anni obbligatori di istruzione.

Ricordiamo che secondo il nostro ordinamento, l’istruzione per tutti i cittadini italiani è obbligatoria per almeno 10 anni. Ciò vuol dire che i cittadini tra i 18 e i 29 anni che non hanno adempiuto a quest’obbligo, e quindi non hanno 10 anni di istruzione alle spalle, devono necessariamente rispettare questa regola. Per farlo, dovranno iscriversi a corsi di istruzione di primo livello o percorsi funzionali al rispetto di questa regola. Chi non lo fa rischia di perdere il diritto al Reddito di cittadinanza.

In ogni caso, avremo ulteriori dettagli quando i Ministeri dell’istruzione e del merito e del lavoro e delle politiche sociali pubblicheranno un apposito protocollo per definire meglio la procedura da svolgere.

Oltre al completamento dell’istruzione obbligatoria, c’è anche un’altra novità che riguarda la formazione per i percettori di Rdc.

In particolare, secondo la legge di bilancio 2023, i beneficiari di Reddito di cittadinanza che hanno un’età compresa tra i 18 e i 65 anni sono tenuti a frequentare dei corsi di formazione o riqualificazione professionale di cui alla legge 53/2003 per un periodo di almeno 6 mesi.

Se non viene rispettata questa nuova regola, l’intero nucleo familiare perderà immediatamente il sussidio anti-povertà. Infatti, saranno le Regioni di appartenenza a segnalare all’Anpal i soggetti che non adempiranno all’obbligo dei corsi tramite una lista dedicata.

Prima di proseguire la lettura dell’articolo sul Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni, scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

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Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni: quanto dura il sussidio

Nel paragrafo precedente abbiamo illustrato le novità del Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni dal punto di vista della formazione e dell’istruzione.

Un’altra novità importante, invece, riguarda la durata del sussidio. Come sappiamo, fino al 31 dicembre 2022, il Reddito di cittadinanza veniva erogato per 18 mensilità ai nuclei familiari che ne avevano diritto. Con la pubblicazione della legge di bilancio e l’inizio del 2023, la durata è stata decisamente ridotta.

Infatti, il Reddito di cittadinanza, che sarà abolito definitivamente dal 1° gennaio 2024, spetta per un massimo di 12 mesi, ma può essere ridotto anche a 7 mesi in base alle categorie di cittadini. Ci spieghiamo meglio.

In seguito al maxiemendamento del Governo approvato poco prima della pubblicazione della legge di bilancio 2023, il Governo ha deciso che il Reddito di cittadinanza sarà pagato per 12 mesi (quindi dal gennaio a dicembre 2023) solo ai cittadini che nel proprio nucleo familiare hanno uno di questi componenti:

Invece, coloro che non rientrano in una di queste condizioni riceveranno il Reddito di cittadinanza solo per 7 mensilità, quindi da gennaio a luglio 2023. In ogni caso, eventuali conferme o cambiamenti sulla durata del sussidio per le famiglie beneficiarie saranno annunciati dal Ministero del Lavoro o dall’INPS con appositi decreti o circolari dedicate.

Oltre alle pensioni da 2100 euro tagliate per 2 anni, sulla Legge di Bilancio 2023 leggi anche:

Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni: lavoro e obblighi

La terza novità importante sul Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni riguarda l’ambito lavorativo e soprattutto gli obblighi da rispettare per non perdere il sussidio.

Come per il Reddito di cittadinanza 2022, anche quest’anno è obbligatorio per i beneficiari di presentare entro 30 giorni dall’accettazione della domanda la dichiarazione di immediata disponibilità (DID) presso il centro per l’impiego.

Entro 90 giorni, il Centro per l’Impiego convocherà il beneficiario per un colloquio per indirizzarlo alle professioni più adatte. In sede di colloquio, si dovrà firmare il Patto per il Lavoro o in alternativa il Patto per l’inclusione sociale.

Sottoscrivendo questi patti, i beneficiari del Rdc dichiarano di essere disponibili per colloqui presso i centri per l’impiego, per progetti formativi con lo scopo dell’inserimento lavorativo e attività utili alla collettività.

Invece, sono esonerati dalla firma del Patto per il lavoro o per l’inclusione sociale i titolari di pensione o di età superiore a 65 anni, già occupati, frequentanti un corso di studi, con carichi di cura o con disabilità (questi ultimi, però, possono sempre manifestare la propria disponibilità).

Inoltre, c’è un cambiamento importante in merito al rifiuto delle offerte di lavoro. In particolare, mentre fino all’anno scorso si poteva rifiutare la prima offerta di lavoro congrua, con la nuova riforma del Reddito di cittadinanza è prevista una restrizione ancora maggiore.

Infatti, in caso di rifiuto della prima offerta di lavoro congrua, il diritto al Reddito di cittadinanza decade a tutto il nucleo familiare che ne è titolare.

Per avere un’idea più chiara di cosa significa “congrua”, ti basta sapere che un’offerta di lavoro è definita congrua quando ha queste caratteristiche:

  • è coerente con le esperienze e le competenze maturate dal cittadino (il criterio si applica in modo meno stringente dopo sei e dodici mesi);
  • la sede di lavoro si trova:
    • a un massimo di ottanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o è comunque raggiungibile entro 100 minuti con i mezzi pubblici, se si tratta della prima offerta di lavoro a tempo indeterminato;
    • entro 80 chilometri di distanza dalla residenza, se si tratta della prima offerta di lavoro part-time o a tempo determinato;
    • ovunque sul territorio nazionale, se si tratta della seconda offerta di lavoro a tempo indeterminato;
  • la retribuzione è superiore di almeno il 10 per cento rispetto al beneficio mensile del Rdc, inclusa l’integrazione per l’affitto;
  • la retribuzione non è inferiore ai minimi salariali previsti dal contratto collettivo del lavoro;
  • il rapporto di lavoro è:
    • a tempo pieno o con un orario di lavoro non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno previsto nei medesimi contratti collettivi;
    • a tempo indeterminato oppure determinato o di somministrazione di durata non inferiore a tre mesi.
Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni: tutte le novità

Concludiamo il nostro approfondimento sul Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni, facendo un riepilogo di tutte le novità apportate dalla legge di bilancio 2023 al Reddito di cittadinanza.

Ecco l’elenco completo delle modifiche:

  • riduzione a sette mesi di sussidio e non diciotto per alcuni beneficiari;
  • dodici mesi di sussidio per chi ha:
  • obbligo di accettare la prima offerta di lavoro congrua proposta dai centri dell’impiego;
  • obbligo di partecipare ai corsi di formazione obbligatori di sei mesi;
  • i ragazzi fra i 18 e i 29 anni dovranno completare l’istruzione obbligatoria per continuare a percepire il sussidio;
  • Quota B del Rdc, riconosciuta per il canone di locazione, pagata direttamente a chi fornisce l’appartamento in affitto;
  • possibilità di cumulare il Rdc con contratto di lavoro stagionale o intermittente da cui deriva un reddito non superiore a 3.000 euro annui.

Abbiamo visto le novità dell’Rdc 2023 per chi ha meno di 29 anni. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sul Reddito di cittadinanza:

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