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Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni. Quali sono le principali novità introdotte dal Governo Meloni con l’ultima legge di bilancio? (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
La durata massima del Reddito di cittadinanza è stata ridotta da diciotto a sette mensilità e sono state introdotte importanti novità sull’obbligo di formazione.
Indice:
- Rdc 2023: chi ha più di 60 anni dovrà fare i corsi?
- Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: cosa accade se non lo rispetto?
- Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: le novità sulle offerte di lavoro
- Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: l’obbligo scolastico
- Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: cambiano anche i requisiti
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Le novità entrate in vigore su Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni sono diverse. Con la legge di bilancio il Governo Meloni ha introdotto nuove condizioni da rispettare per beneficiare dell’incentivo.
In particolare, coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza nel 2023 e hanno tra i 18 e i 65 anni, sono obbligati a seguire dei corsi formativi.
Le attività dovranno essere di una durata minima di sei mesi e dovranno essere inseriti in un corso di formazione o di riqualificazione professionale tra quelli previsti dalla legge 53 del 2003.
A riportarlo è il sito ufficiale della Camera dei Deputati. Sulla piattaforma di Montecitorio sono stati pubblicati infatti tutti i dettagli sulla “riforma del Reddito di cittadinanza e degli strumenti di sostegno alla povertà”.
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Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: cosa accade se non lo rispetto?
Se non rispetti gli obblighi formativi e di riqualificazione professionale, vai incontro alla decadenza del sussidio.
Per decadenza si intende “la perdita o la cessazione della titolarità di un potere, di una carica…“, in questo caso di un incentivo che è il Reddito di cittadinanza.
Il rischio è quindi quello di perdere il diritto a ricevere l’incentivo. Sarà compito delle regioni eseguire le verifiche sulla presenza dei percettori dell’Rdc ai corsi obbligatori. In particolare tutti i dati su assenze e presenze dovranno essere trasmessi all’Anpal.
Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: le novità sulle offerte di lavoro
Oltre a inserire novità sull’obbligo di formazione, il Governo Meloni ha approvato l’introduzione di nuove norme sull’accettazione delle offerte di lavoro.
Dal 1° gennaio 2023, chiunque percepisce il Reddito di cittadinanza è obbligato ad accettare la prima offerta di lavoro a patto che questa sia congrua e che quindi rispetti i seguenti requisiti:
Localizzazione della sede di lavoro rispetto alla residenza | Retribuzione | Tipologia di rapporto di lavoro |
---|---|---|
Ottanta chilometri di distanza o comunque raggiungibile entro cento minuti con i mezzi pubblici | Superiore di almeno il 10 per cento rispetto al beneficio mensile massimo fruibile | A tempo pieno o con un orario non inferiore al 60 per cento di quello a tempo pieno previsto nei contratti collettivi della categoria con durata non inferiore a tre mesi |
Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: l’obbligo scolastico
Un’altra novità introdotta con la legge di bilancio riguarda l’obbligo scolastico. Questo provvedimento è destinato solo ai percettori del Reddito di cittadinanza che hanno tra i 18 e i 29 anni di età e che non abbiano adempiuto all’obbligo scolastico.
La nuova normativa prevede che questi cittadini devono iscriversi e frequentare dei percorsi di istruzione di primo livello che sono realizzati dai centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia).
Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.
Rdc 2023 e obbligo di formazione oltre i 60 anni: cambiano anche i requisiti
Dal sito ufficiale della Camera dei Deputati si evincono tutti i dettagli della riforma proposta dalla maggioranza di governo sul Reddito di cittadinanza.
I requisiti di tipo anagrafico, patrimoniale e reddituale che sono necessari per accedere all’incentivo però, non saranno modificati.
Per tutto il 2023 resteranno infatti in vigore i parametri approvati dall’articolo 2 del decreto legge numero 4 del 2019. È necessario avere:
- la cittadinanza italiana, UE o il permesso di soggiorno UE di lungo periodo o la residenza in Italia da almeno dieci anni;
- un valore ISEE inferiore a 9.360 euro;
- un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30mila euro;
- un patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro. Questo valore può essere incrementato di 2mila euro per ogni ulteriore componente fino a 10mila euro;
- non possedere dei veicoli nuovi o di grossa cilindrata o navi o imbarcazioni da diporto;
- un reddito familiare inferiore a 6mila euro, moltiplicato per un parametro definito dalla scala di equivalenza in base alla composizione del nucleo familiare.
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