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Putin cambia ancora i vertici delle forze armate: Gerasimov nuovo comandante per “l’operazione” in Ucraina – Il Riformista

Il segnale del Cremlino alla Wagner

Fabio Calcagni — 11 Gennaio 2023

Putin cambia ancora i vertici delle forze armate: Gerasimov nuovo comandante per “l’operazione” in Ucraina

Il valzer delle nomine nelle forze armate russe prosegue, con carriere lanciate e distrutte dal volere di Vladimir Putin nel giro di pochi mesi. Effetto della guerra in Ucraina, ovviamente: l’andamento del conflitto giunto al 322esimo giorno, non può ovviamente soddisfare il Cremlino, che dunque a cascata agisce sui vertici militari.

Oggi il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha nominato il capo di Stato maggiore generale Valery Gerasimov comandante del gruppo di forze combinate per l’”operazione militare speciale” di Mosca in Ucraina.

Nell’annunciare la scelta, Shoigu ha sottolineato che i cambiamenti sono stati pensati per aumentare l’efficacia della gestione delle operazioni militari in Ucraina, a più di 10 mesi dall’inizio della campagna elettorale. Mosca ha deciso di affidare la conduzione delle operazioni direttamente al capo di Stato maggiore a causa della “espansione delle dimensioni dei compiti” e alla necessità di una “maggiore efficienza“.

I vice di Gerasimov saranno, per le forze aerospaziali, il generale Serghei Surovikin, che finora era il comandante delle operazioni e che dunque viene retrocesso ad un ruolo di subalternità, e per l’esercito Oleg Salyukov. Il terzo vice di Gerasimov sarà Alexey Kim.

Soltanto ieri vi era emersa la nomina, in realtà avvenuta a fine 2022, del generale Alexander Lapin a capo di Stato Maggiore delle forze terrestri russe, in sostituzione di quell’Oleg Salyukov diventato vice di Gerasimov.

Lapin, come ricorda il Corriere della Sera, lo scorso ottobre era stato sollevato dall’incarico di comandante del settore centrale dopo gli esiti catastrofici del conflitto nell’area di Kharkiv, dove gli ucraini avevo travolto le linee nemiche russe.

Anche per questo il leader ceceno Ramzan Khadirov e il capo dei mercenari del gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin, si era scagliati contro Lapin definendolo un “mediocre e incompetente” per la cattiva gestione delle unità militari russi, addossandogli la colpa degli errori tattici compiuti in battaglia.

La promozione di Lapin è anche da leggere come un segnale da parte di Putin: nonostante il ruolo determinante dei ceceni e dei mercenari di Wagner nel conflitto, a dare l’ultima parola è sempre e solo il Cremlino.

Wagner che ormai nella guerra in Ucraina ha responsabilità enormi. Il Guardian stamani, citando “funzionari dell’intelligence occidentale”, scrive che la milizia rappresenta una parte significativa dell’esercito russo in termini di organico. In particolare “c’è la possibilità realistica che gli uomini di Wagner ora rappresentino il 25 per cento o più dei combattenti russi”, hanno sostenuto le fonti al quotidiano inglese.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.

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