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A quanto ammonta la pensione per imprenditori e quando si prende? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Pensione per imprenditori: quanto si prende?
- Pensione per imprenditori: le aliquote
- Pensione per imprenditori: esempio di calcolo
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A quanto ammonta la pensione per imprenditori? Possiamo subito dire che un professionista a Partita Iva può percepire una pensione di importo compreso tra il 40 e il 50% dell’ultimo stipendio percepito.
Ad esempio, con uno stipendio di 2.500 euro lordi al mese, potrebbe maturare una pensione di circa 1.500 euro lordi al mese. Significa che circa il 50% del reddito percepito da un lavoratore autonomo non è coperto dalla pensione.
Il gap previdenziale, ovvero lo scarto tra l’importo dell’ultimo stipendio percepito e il valore dell’assegno previdenziale, per un imprenditore è decisamente maggiore rispetto a un lavoratore dipendente.
La causa è da attribuire sia alla maggiore instabilità reddituale e contributiva di un professionista a Partita Iva, che a un’aliquota contributiva inferiore rispetto a quella versata da un lavoratore dipendente: parliamo del 24% per un imprenditore a Partita Iva rispetto al 33% di un dipendente del settore pubblico o privato.
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Se poi ci aggiungiamo che il calcolo della pensione con il sistema contributivo è sicuramente più penalizzante rispetto al calcolo della pensione con il retributivo o con il sistema misto, ecco che la pensione di un professionista a Partita Iva rischia di finire sotto la soglia minima prevista dalla legge.
E questo è uno dei motivi che spinge un lavoratore a Partita Iva a sottoscrivere una pensione integrativa, di cui vi abbiamo parlato in questo approfondimento.
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Pensione per imprenditori: le aliquote
Di seguito ecco le aliquote degli iscritti alla Gestione Separata dell’INPS aggiornati al 2022:
- 35,03% (33,00 aliquota IVS + 0,72% + 1,31% di aliquote aggiuntive) per i collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll;
- 33,72% (33,00 aliquota IVS + 0,72% di aliquota aggiuntiva) per i collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll;
- 24% per i soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria;
- 26,23% (25% IVS + 0.72% + 0,51% Iscro) per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA privi di altra Cassa Previdenziale o non pensionati.
Ai fini della contribuzione, per gli iscritti alla Gestione Separata per l’anno 2022, l’importo del massimale di reddito è di 105.014 euro; il minimale di reddito per l’accredito dei contributi mensili per il 2022 è di 16.243 euro.
Significa che per versare un anno di contributi è necessario guadagnare almeno 16.243 euro l’anno.