Anche la Lazio, con un comunicato ufficiale, condanna gli ululati razzisti contro i calciatori del Lecce, Umtiti e Bandadi, ieri allo stadio di via del Mare, durante la partita persa contro il Lecce
05 Gennaio 2023
Redazione online
ROMA – «Il Barcellona dà tutto il suo sostegno a Samuel Umtiti e ribadisce la sua totale opposizione a qualsiasi segno di violenza, razzismo, xenofobia e intolleranza». Lo ha pubblicato il club blaugrana sui propri canali social in segno di solidarietà con il suo ex difensore, campione del mondo 2018 (da titolare) con la Francia, e fatto oggetto ieri durante Lecce-Lazio di ululati e insulti razzisti.
A fine partita Umtiti, secondo quanto riferito dalla dirigenza leccese aveva pianto, mentre quando l’arbitro Marinelli aveva sospeso la partita per due minuti a causa degli insulti, aveva chiesto di far riprendere il gioco «per non darla vinta ai razzisti», secondo quanto detto a fine partita dal presidente dei salentini Saverio Sticchi Damiani.
Anche il presidente della Fifa Gianni Infantino ha espresso, fin da ieri sui propri social, solidarietà a Umtiti e all’altro leccese Banda, per gli insulti razzisti ricevuti dal settore occupato dai tifosi laziali durante la partita.
Anche la Lazio condanna con un comunicato ufficiale l’accaduto
La Lazio, con un comunicato ufficiale, condanna gli ululati razzisti di ieri allo stadio di Via del Mare, durante la partita persa contro il Lecce. «La S.S. Lazio ha sempre contrastato con tutti i mezzi a disposizione ogni forma di razzismo e discriminazione – si legge, nella nota – mettendo in campo iniziative volte a reprimere tali fenomeni, sensibilizzando i propri tifosi su questo tema e agendo nelle sedi preposte a tutela della propria immagine. La S.S. Lazio anche oggi condanna chi si è reso protagonista di questo gesto deprecabile, vergognoso, anacronistico e offrirà come sempre la massima collaborazione alle autorità per individuare i responsabili».
«I tifosi della Lazio – aggiunge il club – non sono razzisti e non possono essere associati a pochi individui che ledono gravemente l’immagine del club».