Redazione 09 gennaio 2023 18:59
Attese in media “di quattro/cinque ore” per i pazienti al pronto soccorso, “in un gabbiotto che non riesce ad ospitarli tutti e quando piove, quelli che non riescono a ripararsi aspettano sotto le grondaie, al freddo”. La denuncia, relativa all’ospedale ‘Don Tonino Bello’ di Molfetta, arriva dal consigliere regionale Saverio Tammacco, capogruppo de ‘Per la Puglia’.
“Una condizione inaccettabile se si considera che chi va al pronto soccorso ci va perché sta male e non certo per passare il tempo. Con il rischio di aggravare le proprie condizioni di salute. Un paradosso per un luogo deputato a offrire salute”.
Il consigliere riferisce di aver constatato egli stesso la situazione, recandosi sul posto lo scorso 2 gennaio, allertato dalle segnalazioni di alcuni cittadini. “Una esperienza che, a me che stavo bene, dopo quattro ore di attesa ha regalato febbre, raffreddore e perdita della voce”, dice Tammacco, che chiama quindi in causa la Asl di Bari “perché non c’è ancora una sala d’attesa degna di questo nome; perché la struttura mobile fuori dall’ospedale che ospita gli utenti è stata spostata di alcuni metri per far spazio ai lavori della nuova sala; perché i lavori cominciati ad ottobre che sarebbero dovuti terminare a novembre, sono stati sospesi e non sono mai ripresi. Quale sia la ragione dell’interruzione non è dato sapere. Eppure stiamo parlando di un’opera già programmata e finanziata”.
“A ciò si aggiunga poi – prosegue il consigliere – la carenza di personale medico ed infermieristico che si aggrava ogni giorno di più, i pazienti che sono costretti a restare allettati nel pronto soccorso perché nei reparti ci sono i pazienti covid. È arrivato il momento di decidere se chiudere il pronto soccorso, perché così come si presenta oggi è una struttura da terzo mondo. E i cittadini non meritano un simile trattamento”, conclude.