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Meloni e Giorgetti ‘pupari’ del governo, Lega e Forza Italia protestano: “Fanno tutto loro” – Il Riformista

Tensioni sulle accise e crepe sulle nomine

Riccardo Annibali — 13 Gennaio 2023

Meloni e Giorgetti ‘pupari’ del governo, Lega e Forza Italia protestano: “Fanno tutto loro”

Attriti nella maggioranza riguardo l’imminente decisione sulle accise. Al decreto benzina vi sarebbe stata messa mano al di fuori del Cdm. Molti i temi che stanno incrinando la maggioranza: dalle nomine di primavera, alle armi in Ucraina passando per l’elezione dei membri laici del Csm per finire sul futuro dei balneari.

Il controcanto, a volte appena sussurrato, a volte urlato, sarebbe persistente e sta spostando i già deboli equilibri del governo a trazione meloniana. E se nelle stanze della presidenza del Consiglio la parola d’ordine è “niente retromarce”, sull’emergenza carburanti il pressing di Forza Italia e Lega è riuscito ad aprire una breccia.

Il caldo tema dei prezzi a benzina e diesel del decreto trasparenza approvato il 10 gennaio, ad appena due giorni dal via libera, sarebbe stato ritoccato non durante la riunione del Consiglio dei ministri di ieri ma nelle stanze di Giorgia Meloni. “Hanno fatto tutto Giorgia e Giorgetti”, racconta un ‘escluso’ dell’esecutivo al Corriere della Sera.

“Decide tutto lei”, dalle nomine al vertice delle tre agenzie fiscali sino all’emergenza carburanti, mormorano i vertici di Forza Italia e Lega, intendendo la premier e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. O perlomeno così sembra essere stato martedì riguardo il provvedimento che ha imposto l’esposizione alla pompa del prezzo medio giornaliero e così è stato ieri quando, sull’onda delle proteste, il decreto è stato riveduto e corretto: non tanto in Cdm, giacché tanti ministri non hanno ancora visto il testo, bensì prima ma soprattutto dopo.

Giorgetti rispondendo al question time del Senato, ha fatto riferimento alla norma che potrebbe consentire di ridurre le accise “in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti”. A stretto giro fonti di governo hanno chiarito che non si sta lavorando a una sforbiciata immediata. “Non ci sono le condizioni. Giorgetti è stato interpretato male”, rispondono dallo staff di Meloni.

L’incidente ha svelato la confusione interna alla maggioranza. Meloni in tv ha lodato la “grande coesione” della squadra e ha derubricato a “racconti fantasiosi” le ricostruzioni sui tesi rapporti tra le forze politiche. È sufficiente mettere in fila le dichiarazioni per vedere le prime crepe, come i silenzi di Matteo Salvini che assiste alle difficoltà della premier senza parlare in suo soccorso.

Era proprio il leader della Lega infatti a spingere per un taglio delle accise: “Ragioneremo se ci siano i denari per intervenire”. Nelle stesse ore, il 9 gennaio, si faceva sentire Licia Ronzulli: “Se i prezzi dei carburanti resteranno troppo elevati, Forza Italia chiederà un nuovo intervento per tagliare le accise”. Antifona poi rilanciata dal presidente della commissione Bilancio della Camera Giuseppe Mangialavori: “Governo pronto ad abbassare l’imposta se si trovano le risorse”, dal capogruppo Alessandro Cattaneo: “Correttivi se il prezzo sale” e dal responsabile azzurro per l’energia, onorevole Luca Squeri che sull’Huffington Post dice: “Il governo si è fatto distrarre dal tema della speculazione ed è intervenuto con un decreto che non risolve i problemi del settore”.

I malesseri sarebbero “solo nell’area ronzulliana”, almeno a sentire i fedelissimi di Meloni. Chi parla con Berlusconi sa che l’ex premier ritiene il decreto benzina un pasticcio dal sapore populista e il mancato taglio delle accise un “errore di valutazione” dell’Economia, dove si aspettava la discesa dei prezzi dei carburanti.

Anche il Mes è un altro tema dove le distanze si stanno ampliando. Forza Italia è favorevole alla ratifica, “per non restare isolati in Europa”. Meloni ne è invece una ferma oppositrice tanto da ritenere che il fondo salva stati sia uno strumento “anomalo” e chiede alla Ue di “verificarne possibili correttivi”.

Riccardo Annibali

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