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«L’Autonomia avanza, ma il Sud continua a non fare squadra»: la parola al giornalista Marco Esposito

«Le regioni meridionali dovrebbero costituire un organismo comune»

10 Febbraio 2023

Reporter:

Leonardo Petrocelli

Un Nord non più così compatto ma abituato a far squadra meglio di un Sud che, d’altra parte, vede crescere la propria consapevolezza. Marco Esposito, giornalista e saggista, autore del fortunato volume Zero al Sud (Rubbettino), mette il termometro al dibattito scatenato dal via libera in Cdm al ddl sull’autonomia differenziata. Proprio la riforma targata Calderoli sarà oggetto oggi, all’Università di Bari (Aula Magna, ore 15), di una tavola rotonda, moderata dal direttore della «Gazzetta», Oscar Iarussi, che vedrà Esposito tra i relatori insieme agli economisti Gianfranco Viesti e Nicola Daniele Coniglio, all’editore Alessandro Laterza, al deputato 5 Stelle Gianmauro dell’Olio e al sindaco di Acquaviva Davide Carlucci.

Marco Esposito, cominciamo dalla fine e dunque dallo spunto offerto dalla tavola rotonda di oggi. Quale livello di consapevolezza c’è al Sud sul tema dell’autonomia?

«Un livello sempre crescente. D’altronde, questo tema è caldo dal 2017, cioè da quando si sono tenuti i referendum per avviare il percorso in Veneto e Lombardia».

Poi però la cosa è scivolata sotto traccia…

«I primi accordi, con il Governo Gentiloni, e le successive trattative, durante il Conte I, hanno avuto luogo in modo non pubblico. L’obiettivo era tenere il Mezzogiorno all’oscuro di tutto».

Anche perché, diciamocelo, il Sud non aveva dato prova di particolare belligeranza come racconta nel suo «Zero al Sud». O no?

«La precedente attuazione del federalismo fiscale era avvenuta con una grande disattenzione del Sud con regole nate distorte e finite peggio»…

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