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Landini risponde a Meloni dal palco Cgil: “Pronti allo sciopero, esalta l’unità e vota l’autonomia differenziata” – Il Riformista

Il segretario riconfermato col 94% dei voti

Redazione — 18 Marzo 2023

Landini risponde a Meloni dal palco Cgil: “Pronti allo sciopero, esalta l’unità e vota l’autonomia differenziata”

Con un risultato quasi plebiscitario, il 92,% di voti favorevoli, l’assemblea riunita a Rimini per il XIX congresso nazionale della Cgil ha rinnovato il mandato da segretario di Maurizio Landini, che si conferma così alla guida del maggiore sindacato italiano.

Ma il dato più forte emerso dall’ultimo giorno di assemblea a Rimini è il discorso tenuto dal segretario all’indomani di quello della premier Giorgia Meloni, a sorpresa invitata su un palco di certo “non amico” che, tra l’altro, aveva visto sfilare come ultimo presidente del Consiglio addirittura Romano Prodi nel lontano 1996.

Landini ha colto l’occasione per ribadire che col governo di destra oggi alla guida del Paese “c’è una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c’è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento”.

Insomma, la Cgil è pronta a scendere in piazza per lo sciopero: Landini lo vorrebbe unitario, assieme quindi a Cisl e Uil e annuncia che con i colleghi Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri “abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana”.

Le polemiche più dure sono nei confronti di alcuni dei temi trattati venerdì da Giorgia Meloni su quello stesso palco. “La Presidente del Consiglio ieri ci ha ricordato che era il giorno dell’unità nazionale. L’Unità è un valore molto importante. Io la ringrazio naturalmente di aver richiamato questo valore così importante, ma vorrei che lei se ne ricordasse ogni giorno, di quel valore”, dice Landini, che per l’occasione torna alla felpa rossa, dopo la giornata di venerdì in giacca e cravatta per accogliere la premier.

“Come si fa a fare il 16 marzo l’autonomia differenziata e il giorno dopo raccontarci che lei è per unità nazionale? Noi siamo per l’unità e combatteremo contro questa riforma”, è quindi la stoccata del segretario Cgil, ricordando l’approvazione nel CdM di giovedì della riforma fiscale e dell’autonomia differenziata.

Il succo del discorso, come spiega lo stesso Landini, è che “la premier è venuta qui, la ringraziamo, ma è venuta a confermare le scelte che ha fatto e che non ha discusso con noi”.

In particolare nel mirino del riconfermato segretario del sindacato c’è il fisco e la legge delega appena approvata in Consiglio dei ministri. “Il 94% dell’Irpef la pagano dipendenti e pensionati, in un Paese con 100 miliardi di evasione e una tassazione della rendita inferiore. C’è un punto di fondo: noi non siamo più disponibili ad accettare un sistema fiscale che grava solo sul lavoro e le pensioni. Per noi la festa è finita perché non è ma cominciata”.

Landini minaccia quindi lo sciopero e pone sul tavolo dei punti per trattare: allargare la base imponibile su cui far pagare le tasse, affermare la progressività e stesse tasse a parità di reddito, oltre al taglio di 5 punti punti del cuneo fiscale e la restituzione del potere d’acquisto dei salari con il fiscal drag.

Quindi la questione salari. Secondo Landini, che risponde così ai due ‘no’ di Meloni a salario minimo e reddito di cittadinanza, “serve un nuovo Statuto dei lavoratori. E dobbiamo superare la logica che contrappone salario minimo e contrattazione nazionale”, oltre a fissare “una una soglia di salario sotto la quale non si deve scendere”.

Redazione

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