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L'ambasciata ucraina chiede, Brescia e Bergamo eseguono: niente concerto per il pianista russo Matsuev

Il governo di Volodymyr Zelensky, attraverso la figura del suo ambasciatore in Italia, Yarolsav Melynk, è riuscito a ottenere ciò che voleva: il pianista russo Denis Matsuev non si esibirà al Festival Pianistico internazionale che si terrà a Brescia e Bergamo, capitali italiane della cultura 2023, dal 22 aprile al 16 giugno. Con una lettera inviata al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e a quello di Brescia, Emilio Del Bono, Kiev ha chiesto di annullare i concerti del 24 maggio al Teatro Grande e del 27 maggio al Teatro Donizetti. L’8 febbraio è arrivata la decisione: la richiesta è stata accolta. Denis Matsuev, che da un anno non si esibisce più in Occidente per via delle numerose censure, è membro del Consiglio per la cultura russa. Nel 2014 firmò una lettera a favore dell’annessione della Crimea da parte di Mosca.

I due sindaci hanno risposto congiuntamente alla lettera del 3 febbraio, regolarmente protocollata dall’Ambasciata ucraina in Roma: “Abbiamo valutato con attenzione – scrivono i primi cittadini al diplomatico – quale decisione fosse giusto assumere, non certo perché sia in discussione il nostro netto sostegno alla causa del popolo ucraino, costretto a difendere la propria Patria dall’invasione russa, quanto perché riteniamo che la cultura, in quanto portatrice di valori di umanità e bellezza, dovrebbe poter godere di una libertà di espressione non condizionata dai conflitti che investono la sfera della politica”.

Ma dopo la premessa, i sindaci di Bergamo e Brescia spiegano come il “reiterato ed esplicito sostegno che Matsuev ha espresso nei confronti della politica di Putin” li abbia convinti ad accettare la richiesta del governo di Kiev. “In segno di rispetto nei confronti delle sofferenze patite dal popolo ucraino, al quale ci sentiamo più che mai vicini”, scrivono Gori e Del Bono che hanno chiesto alla presidenza e alla direzione artistica del Festival di sospendere i concerti.

Il pianista russo è inquadrato dai primi cittadini come un soggetto politico, e non solo artistico. La dimostrazione arriva, secondo Gori e Del Bono, dal fatto che altri Paesi hanno già scelto negli ultimi mesi di annullare le esibizioni di Matsuev: “Dalla Carnagie Hall di New York alla Konzerthaus di Vienna, dal Festival di Lucerna alla Municipal House di Praga“, elencano i sindaci nella lettera. Chiedendo la censura preventiva, l’Ambasciata aveva definita “inappropriata” la presenza del musicista russo al Festival pianistico internazionale: “Speriamo nella vostra comprensione – concludeva la lettera del 3 febbraio arrivata sul tavolo di Gori e Del Bono – e chiediamo di annullare i concerti di Denis Matsuev a Brescia e Bergamo e di interrompere ogni collaborazione con lui”. Comprensione arrivata dall’amministrazione delle due città lombarde.

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