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Impianti senza neve: si apre a Roccaraso e Pescasseroli. Tifo per la coltre bianca – Onda Tv – Emittente Televisiva

ROCCARASO– Dopo un fine anno da incubo, per mancanza di neve e temperature a tratti primaverili, con decine di ,milioni persi, prima piccola boccata d’aria per lo sci abruzzese:
A Roccaraso apre oggi, la pista dell’Aremogna “Pallottieri di sinistra”, il campo scuola alla stazione dell’Aremogna e alla stazione di Monte Pratello. A Pescasseroli, da stamattina saranno aperti il campo scuola, la pista dei bob e la seggiovia Orsa maggiore per il giro panoramico. Per il resto tutto fermo, visto che le alte temperature impediscono di utilizzare i cannoni sparaneve. Restano chiuse le stazioni di Ovindoli, Campo Felice e Campo Imperatore, che non possiede impianti di innevamento, con le polemiche che impazzano da parte di chi vuole limitare i vincoli ambientali che impedisco di dotarsi di tale infrastruttura. Chiusi anche molti alberghi dei rispettivi comprensori turistici. Occorre dunque sperare nell’arrivo seppur tardivo della neve. Per il meteorologo aquilano Stefano Bernardi l’inverno in Italia, vero, sta arrivando e lo farà restituendo ai monti italiani, le abbondanti nevicate. È in arrivo, infatti, un periodo dove al sole prevalente di fine dicembre e inizio gennaio proprio di un regime alto-pressorio, si sostituirà un regime depressionario ricolmo di precipitazioni prevalentemente nevose alle quote superiori. Le iniziali correnti di estrazione polare marittima faranno il loro ingresso nel Mediterraneo e li metteranno in moto una fabbrica di nuvole e vento foriera di abbondanti nevicate sui monti e intense piogge alle quote inferiori. Successivamente le correnti potrebbero prendere( il condizionale è d’obbligo) una connotazione più continentale. Se ciò dovesse accadere la quota neve calerebbe e la possibilità di vedere imbiancate le colline non sarà più un’ipotesi campata in aria. Nel lungo periodo si potrebbe avere, secondo Bernardi, un cut-off ( in sostanza la creazione di una bassa pressione fredda in quota sovrastata da un’alta pressione), ovvero l’isolamento di una bassa pressione sull’Italia che alimenterebbe ancor più, con il suo continuo stazionare, la possibilità di accumuli precipitativi di un certo rilievo.

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