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Il Napoli travolge la Juventus e ipoteca lo scudetto: finisce con uno storico 5 a 1 – Il Fatto Quotidiano

Il miglior attacco del campionato travolge la miglior difesa del campionato. Invece di riaprire la corsa scudetto, il Napoli dà una spallata clamorosa alla Serie A: rifila 5 gol alla Juventus in una serata storica allo stadio Maradona. Storica per il punteggio: è la seconda volta che il Napoli segna 5 gol contro i bianconeri nella competizione, la prima fu il lontano 20 novembre 1988. Storica per la prova di forza che vale più degli attuali 10 punti di vantaggio in classifica sui bianconeri (il Milan è alla stessa distanza ma sabato gioca a Lecce): la Juve arrivava da una striscia di otto vittorie consecutive senza subire gol. La doppietta di Osimhen e le reti di Kvaratskhelia, Rrahmani ed Elmas firmano il trionfo: i bianconeri avevano accorciato le distanze sul 2-1 con Di Maria al 42esimo del primo tempo. La squadra di Spalletti scappa a 47 punti e può chiudere il girone d’andata a quota 50. Semplicemente inarrivabile.

Il Napoli ha dominato soprattutto nella ripresa, dopo una prima frazione cominciata benissimo ma conclusa in affanno. Allegri ha pagato inizialmente la scelta di rischiare una formazione più offensiva con Kostic, Chiesa, Di Maria e Milik tutti in campo, ma sembrava aver ritrovato equilibrio con il 3-4-3 negli ultimi 15 minuti del primo tempo. Il gol di Rrahmani da calcio d’angolo invece ha scacciato i fantasmi e liberato il Napoli, che dopo il 3 a 1 ha potuto sfruttare gli spazi in contropiede per liberare la forza di Osimhen e le corse delle ali. Proprio il nigeriano è stato il grande trascinatore: il gol dell’1 a 0, poi lo splendido assist per il raddoppio di Kvaratskhelia, infine la rete del 4 a 1 che ha definitivamente chiuso i giochi.

LA CRONACA
per la sfida del Maradona, Allegri deve rinunciare agli infortunati Bonucci, De Sciglio, Cuadrado, Pogba, Vlahovic e Kaio Jorge ma schiera Chiesa dal primo minuto sulla destra con Kostic a sinistra e in attacco, a supporto del grande ex Milik, c’è Di Maria. Mentre Spalletti, con l’intera squadra a disposizione, cambia due uomini rispetto alla formazione schierata a Genova. Rrahmani riprende il suo posto al centro della difesa, e Zielinski viene preferito a Elmas a centrocampo. Mario Rui vince il ballottaggio con Mathias Olivera sulla sinistra, mentre Politano viene preferito a Lozano nel tridente offensivo con Osimhen e Kvaratskhelia.

Il Napoli parte subito forte e al 13′ Kim serve in profondità Osimhen che scappa via a Bremer e prova a concludere, ma il tiro è debole e blocca Szczesny. Passa un minuto e il Napoli passa in vantaggio: Politano riceve da Di Lorenzo e crossa in mezzo, Locatelli prolunga la traiettoria di testa e Kvaratskhelia prova l’acrobazia in mezza rovesciata, Szczesny respinge d’istinto ma sulla ribattuta arriva Osimhen che di testa da due passi fa 1-0. La Juve reagisce subito e al 21′ Rrahmani sbaglia il cambio gioco e regala palla a Di Maria che porta palla fino al limite dell’area e prova la conclusione sul secondo palo ma il tiro dell’argentino colpisce il legno. La pressione del Napoli è pero continua e al 24′ Kvaratskhelia rientra sul destro, va via a Bremer e prova la conclusione a giro, ma la palla termina sul fondo.

Al 26′ ancora Juve con un cross dalla trequarti di Kostic per Milik che colpisce indisturbato di testa, ma non dà né forza né precisione e Meret può bloccare. Al 39′ il Napoli raddoppia: Politano serve di prima Osimhen in profondità, Bremer interviene malamente e lascia il pallone dalle parti del nigeriano, che appoggia per Kvaratskhelia che arriva in corsa e di piatto con un leggero giro batte Szczesny per il 2-0. Il primo tempo sembra chiuso e invece la squadra di Allegri riapre la gara. Al 42′ il Fideo vince un rimpallo all’interno dell’area e trova fortuitamente Milik che gli restituisce palla sul mancino dell’argentino che batte Meret. Nel finale di primo tempo al 47′ la Juve va ad un passo dal pareggio, ma è bravissimo Meret. Su un cross tagliato dalla sinistra di Chiesa, Rrahmani tocca verso la sua porta e il portiere a mano aperta si getta sulla destra e salva la porta del Napoli.

La ripresa inizia con un cambio in casa Napoli, visto che Spalletti è costretto a sostituire Politano, che aveva subito un colpo nel finale del primo tempo, e al suo posto entra Elmas. La pressione del Napoli non si ferma e al 55′ arriva il tris: calcio d’angolo di Kvaratskhelia basso a uscire, Anguissa fa il velo e Rrahmani trova una rasoiata che si infila in porta per il 3-1. Allegri inserisce Paredes e Kean per Locatelli e Milik ma rischia subito di subire il poker. Al 59′ Bremer sbaglia il tocco per Alex Sandro, con il numero 9 azzurro che recupera palla ed entra in area ma da ottima posizione calcia alto. Un minuto dopo ancora Napoli vicino al gol, questa volta con Zielinski che calcia dal limite ma Szczesny blocca.

La Juve barcolla e il Napoli ne approfitta: al 65′ Osimhen cala il poker: ancora un errore in disimpegno di Bremer che sbaglia il rinvio e Kvaratskhelia ne approfitta e crossa subito sul secondo palo per Osimhen che stacca di testa e segna il 4-1 e la doppietta personale. La Juve accusa il colpo, al 69′ Kvaratskhelia prova ancora la conclusione di sinistro dal limite ma Szczesny blocca a terra. Il portiere polacco non può nulla però al 72′ con Di Lorenzo che allarga per Elmas che rientra sul sinistro e calcia, Alex Sandro in scivolata disperata devia il tiro, che diventa imparabile per Szczesny per il 5-1. Il Napoli controlla tra gli Olè del Maradona e fugge via in campionato.

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