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Ecco la nuova giuria che sceglierà la Capitale della Cultura 2025 | CulturaIdentità

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C’è anche il “nostro” Paolo Asti, già portavoce nazionale del movimento e, in precedenza, assessore alla cultura, turismo, comunicazione, cooperazione internazionale, promozione della città del comune della Spezia, curatore di mostre internazionali e consulente nell’ambito di attività culturali, tra i sette membri della giuria per la selezione della città «Capitale italiana della cultura» per l’anno 2025, scelti tra personalità di chiara fama su base curriculare dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con decreto del 9 gennaio. La presidenza del gruppo di lavoro è stata assegnata al giornalista Mario Sechi, già direttore de Il Tempo e autore Mondadori, oggi direttore di AGI; la giuria è composta poi da Salvatore Adduce, già parlamentare e sindaco di Matera e attualmente presidente della fondazione Matera Basilicata; dal professore Luca Brunese Rettore dell’Università del Molise; dalla professoressa Maria Luisa Catoni docente di Storia dell’Arte Antica e Archeologia presso Scuola IMT Alti Studi Lucca; da Luisa Piacentini, consigliera comunale di Marano Equo (Roma) e da Isabella Valente professore associato di storia dell’arte contemporanea all’ Università degli Studi di Napoli Federico II e membro del comitato scientifico del museo Capodimonte e Real Bosco. Il compito della giuria è quello di selezionare tra le città candidate quella che nel progetto presentato rappresenta meglio l’obbiettivo di generale di sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere generale e collettivo. Il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide; il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica; il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze; l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni e del miglioramento dell’accessibilità; la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi; il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale; il perseguimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. L’iniziativa Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014, anche per promuovere progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sia materiale che immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti.

La valutazione delle candidature è a cura di una Giuria – composta da sette esperti indipendenti – che, a seguito delle “audizioni” con le città finaliste, raccomanda al Ministro della cultura il nome del Comune, della Città metropolitana o dell’Unione di Comuni ritenuto più idoneo, dandone opportuna motivazione.

Su proposta del Ministro della cultura, il titolo è successivamente assegnato dal Consiglio dei Ministri. La città vincitrice, grazie anche al contributo di un milione di euro messo in palio, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. Al presidente Mario Sechi e a tutta la giuria i migliori auguri di buon lavoro da parte di tutta la nostra redazione.

“Di seguito l’elenco dei 15 dossier presentati al MiC per la candidatura: 

1) Agrigento – Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali

2) Aosta – Aostæ Città Plurale

3) Assisi (Perugia) – Assisi. Creature e creatori

4) Asti – Dove si coltiva la cultura

5) Bagnoregio (Viterbo) – Essere Ponti

6) Città Metropolitana di Reggio Calabria – Locride 2025. Tutta un’altra storia

7) Enna – Enna 2025. Il mito nel cuore

8) Monte Sant’Angelo (Foggia) – Monte Sant’Angelo 2025: un Monte in cammino

9) Orvieto (Terni) – Meta meraviglia la cultura che sconfina

10) Otranto (Lecce) – Otranto 2025. Mosaico di Culture

11) Peccioli (Pisa) – ValdEra Ora. L’arte di vivere insieme

12) Pescina (L’Aquila) – La cultura non spopola

13) Roccasecca (Frosinone) – Vocazioni. La cultura e la ricerca della felicità

14) Spoleto (Perugia) – La cultura genera energia

15) Sulmona (L’Aquila) – Cultura è metamorfosi

Sono già note le Capitali dei prossimi due anni: Procida passerà il testimone a Bergamo e Brescia, città alle quali è stato conferito congiuntamente il titolo del 2023. Alle due città lombarde seguirà nel 2024 la città di Pesaro.

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