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Diritti studenti lavoratori: 150 ore per formarsi e non solo

9‘ di lettura

Il nostro ordinamento prevede diverse agevolazioni per gli studenti che svolgono anche un’attività lavorativa. Vediamo in modo dettagliato l’elenco dei diritti degli studenti lavoratori e a chi spettano (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Il diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione riguarda tutti gli studenti, anche quelli che hanno iniziato a lavorare e nel frattempo vogliono proseguire la loro formazione, iscrivendosi a corsi di studio o professionali.

Per questo motivo, la legge prevede alcuni diritti e agevolazioni per conciliare l’attività lavorativa con la formazione. Nei prossimi paragrafi, illustriamo l’elenco dei diritti degli studenti lavoratori e li analizziamo tutti nel dettaglio.

Indice

Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: ecco quali sono

La legge che disciplina il diritto allo studio è la legge n.300/1970, anche nota come “Statuto dei Lavoratori“. In particolare, è l‘art. 10 a focalizzarsi sugli studenti lavoratori, indicando tutti i diritti e le agevolazioni esistenti per far conciliare lo studio con l’attività lavorativa.

In base a questo articolo, agli studenti che lavorano sono riconosciuti i seguenti diritti:

  • turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami;
  • divieto di prestare lavoro straordinario;
  • divieto di lavoro durante i riposi settimanali;
  • possibilità di fruire di permessi giornalieri retribuiti per sostenere prove di esame;
  • orario di lavoro compatibile con la frequenza dei corsi scolastici frequentati.

Inoltre, la normativa specifica che l’assenza per permesso di studio è retribuita e non danneggia in alcun modo la normale retribuzione prevista dal contratto collettivo applicato. Allo stesso modo, gli studenti lavoratori maturano permessi e ferie in busta paga, trattamenti di fine rapporto ed eventuali mensilità aggiuntive. Invece, non sono previsti bonus in busta paga.

Specifichiamo che i permessi retribuiti non spettano quando non c’è l’obbligo di frequenza dei corsi per il superamento degli esami e il raggiungimento del titolo di studio.

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Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: a chi spettano

Prima di approfondire l’elenco dei diritti degli studenti lavoratori, chiariamo innanzitutto a chi sono rivolti questi diritti indicati nello Statuto dei Lavoratori.

Quando si parla di diritto allo studio per studenti lavoratori, la normativa si riferisce a coloro che sono iscritti e frequentano regolarmente dei corsi di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, ma anche a tutti coloro che frequentano i corsi di formazione professionale.

Ciò vuo dire che le agevolazioni previste spettano anche agli studenti fuori corso. Inoltre, non ci sono limitazioni per un unico corso di studi, ma lo studente lavoratore può anche avere già conseguito un altro diploma di laurea o titolo equipollente.

Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: permessi di 150 ore

Uno dei diritti più conosciuti e discussi per gli studenti lavoratori è il diritto ai permessi retribuiti di 150 ore. Visto che più volte si è sentito parlare delle cosiddette “150 ore per il diritto allo studio”, vediamo meglio quali sono le agevolazioni previste.

Anche se esistono delle differenze tra i vari contratti collettivi, i quali disciplinano il diritto allo studio dei lavoratori insieme alla legge menzionata prima, generalmente valgono queste condizioni:

  • lo studente lavoratore ha diritto a un massimo di 150 ore di permessi retribuiti per il diritto allo studio. Tuttavia, può usufruire di queste 150 ore solo il 3% del personale in servizio a tempo indeterminato;
  • potrebbero essere concesse anche 300 ore di permesso se un corso ha la durata di 300 ore (ripartite su due anni solari) e se durante il secondo anno, il lavoratore rientra ancora tra i destinatari del beneficio, in base ai criteri di priorità;
  • lo studente lavoratore ha diritto, per il solo giorno della prova, ai permessi studio previsti per sostenere gli esami dei corsi relativi a titoli universitari, post universitari, di istruzione primaria, secondaria e qualificazione professionale.

Bisogna specificare che questi permessi di studio possono essere usufruiti solo se coincidono con l’orario di lavoro. Gli studenti, infatti, sono tenuti a richiedere un attestato di frequenza che certifichi di aver frequenrato il corso. Sono quindi esclusi dal beneficio dei permessi, i corsi serali e i corsi telematici svolti fuori dall’orario di lavoro.

Quali tipi di contratto rientrano nelle 150 ore di diritto allo studio?

Tuttavia, è necessario fare alcune precisazioni su chi ha diritto a fruire dei permessi di studio di 150 ore. Infatti, non tutti i contratti lavorativi prevedono questa agevolazione.

Questo diritto spetta solo in caso di:

  • lavoratori a contratto indeterminato full-time;
  • lavoratori a contratto indeterminato part-time verticale.

Di conseguenza, i lavoratori a tempo determinato non rientrano nei permessi retribuiti previsti dalla legge.

Documentazione necessaria per richiedere le 150 ore di permessi retribuiti

Per accedere ai permessi retribuiti elencati finora, è necessario presentare una specifica documentazione, che potrebbe cambiare in base al datore di lavoro.

In linea generale, la normativa prevede che il datore di lavoro potrebbe richiedere i seguenti documenti al lavoratore studente:

  • Indicazione del soggetto erogante la formazione (università, scuola o ente privato);
  • Indicazione delle ore e/o giorni di permesso richiesti per far fronte al corso o alla prova d’esame;
  • Attestato di frequenza che certifichi la concomitanza degli stessi con l’orario lavorativo.

Dall’altro lato, il datore di lavoro o responsdabile delle risorse umane, è tenuto a comunicare con dovuto anticipo l’obbligo di fornire una documentazione specifica per i permessi di studio. Questa comunicazione può avvenire in diverse modalità, per esempio:

  • Invio di comunicazione aziendale scritta a mezzo posta;
  • Invio di comunicazione aziendale scritta a mezzo posta elettronica;
  • Indicazione nel regolamento aziendale (consegnato a tutto il personale e neoassunti);
  • Avviso scritto affisso in maniera visibile nei locali adibiti all’attività lavorativa.
Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: permessi per esami

Ora che abbiamo visto nel dettaglio in cosa consistono le 150 ore di permessi retribuiti destinata agli studenti lavoratori, concentriamoci un momento sui permessi concessi per sostenere gli esami.

Secondo la legge, tutti gli studenti che lavorano, iscritti all’università o a corsi di formazione professionale, hanno diritto a un giorno di permesso retribuito per lo svolgimento di una prova d’esame. Specifichiamo che questa concessione non è legata all’esito dell’esame: l’improtante è che il lavoratore lo sostenga, a prescindere dal superamento o meno della prova.

Per avere diritto al permesso retribuito, lo studente lavoratore deve consegnare la documentazione che attesti di aver sostenuto l’esame. Inoltre, il permesso giornaliero viene concesso indipendentemente dall’ora in cui viene effettuato l’esame e quindi anche se non coincide con l’orario di lavoro.

I permessi per esami spettano anche in questi casi:

  • quando vi siano da affrontare 2 prove (per esempio prova scritta e prova orale) per un unico esame;
  • a prescindere dal fatto che il dipendente si sia iscritto al corso prima o dopo l’assunzione;
  • anche quando gli studi non siano funzionali all’attività dell’impresa.

Possono fruire di questi permessi tutti i lavoratori studenti, comprese queste categorie:

  • coloro che frequentano corsi di formazione;
  • gli studenti universitari;
  • tutti i dipendenti che si dedichino allo studio per affrontare gli esami per ottenere titoli riconosciuti dall’ordinamento giuridico statale, e quindi non quelli iscritti a corsi regolari di studio in scuole statali, pareggiate o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali.

Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: congedo per formazione

Un’altra agevolazione interessante legata al diritto allo studio e prevista dallo Statuto dei Lavoratori è il congedo per la formazione.

Si tratta di un incentivo rivolto agli studenti lavoratori con almeno 5 anni di anzianità presso una stessa azienda. In questo caso, gli studenti possono richiedere la sospensione del rapporto di lavoro per un periodo non superiore a 11 mesi, in modo continuato o frazionato, nell’arco dell’intera vita lavoratoiva.

Il congedo per formazione viene concesso per questi scopi:

  • completamento della scuola dell’obbligo,
  • conseguimento del titolo di studio di secondo grado,
  • conseguimento del diploma universitario o di laurea,
  • partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro.

Il congedo per la formazione è regolato dal singolo Ccnl e di solito va chiesto al datore di lavoro con un preavviso minimo di 30 giorni.

Anche se durante il periodo di congedo per formazione, il datore di lavoro non può licenziare il lavoratore, questa agevoalzione non prevede il diritto alla retribuzione. Inoltre, tale periodo non viene calcolato ai fini dell’anzianità di servizio e non è cumulabile con ferie, malattia e con altri congedi.

Infine, il datore di lavoro ha la possibilità di rifiutare la richiesta di congedo per formazione o di spostarne il periodo per esigenze organizzative dell’azienda.

Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: altre agevolazioni

Alle agevolazioni elencate nei paragrafi precedenti, se ne aggiungono anche altre che possono essere determinate dai singoli contratti collettivi, per esempio:

  • un numero di ore retribuite annue, o da fruire entro un determinato arco temporale, per frequentare i corsi di studio;
  • giornate di permesso per sostenere gli esami;
  • un monte ore aziendale che comporti limiti di utilizzo contemporaneo da parte di più lavoratori.

Infine, è bene chiarire che i permessi giornalieri retibuiti non spettano per i concorsi di abilitazione a una professione e per i relativi esami di Stato, come quello per l’iscrizione all’albo degli avvocati o dei dottori commercialisti.

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