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Il nostro ordinamento prevede diverse agevolazioni per gli studenti che svolgono anche un’attività lavorativa. Vediamo in modo dettagliato l’elenco dei diritti degli studenti lavoratori e a chi spettano (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Il diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione riguarda tutti gli studenti, anche quelli che hanno iniziato a lavorare e nel frattempo vogliono proseguire la loro formazione, iscrivendosi a corsi di studio o professionali.
Per questo motivo, la legge prevede alcuni diritti e agevolazioni per conciliare l’attività lavorativa con la formazione. Nei prossimi paragrafi, illustriamo l’elenco dei diritti degli studenti lavoratori e li analizziamo tutti nel dettaglio.
Indice
- Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: ecco quali sono
- Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: a chi spettano
- Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: permessi di 150 ore
- Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: permessi per esami
- Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: congedo per formazione
- Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: altre agevolazioni
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Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: ecco quali sono
La legge che disciplina il diritto allo studio è la legge n.300/1970, anche nota come “Statuto dei Lavoratori“. In particolare, è l‘art. 10 a focalizzarsi sugli studenti lavoratori, indicando tutti i diritti e le agevolazioni esistenti per far conciliare lo studio con l’attività lavorativa.
In base a questo articolo, agli studenti che lavorano sono riconosciuti i seguenti diritti:
- turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami;
- divieto di prestare lavoro straordinario;
- divieto di lavoro durante i riposi settimanali;
- possibilità di fruire di permessi giornalieri retribuiti per sostenere prove di esame;
- orario di lavoro compatibile con la frequenza dei corsi scolastici frequentati.
Inoltre, la normativa specifica che l’assenza per permesso di studio è retribuita e non danneggia in alcun modo la normale retribuzione prevista dal contratto collettivo applicato. Allo stesso modo, gli studenti lavoratori maturano permessi e ferie in busta paga, trattamenti di fine rapporto ed eventuali mensilità aggiuntive. Invece, non sono previsti bonus in busta paga.
Specifichiamo che i permessi retribuiti non spettano quando non c’è l’obbligo di frequenza dei corsi per il superamento degli esami e il raggiungimento del titolo di studio.
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Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: a chi spettano
Prima di approfondire l’elenco dei diritti degli studenti lavoratori, chiariamo innanzitutto a chi sono rivolti questi diritti indicati nello Statuto dei Lavoratori.
Quando si parla di diritto allo studio per studenti lavoratori, la normativa si riferisce a coloro che sono iscritti e frequentano regolarmente dei corsi di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, ma anche a tutti coloro che frequentano i corsi di formazione professionale.
Ciò vuo dire che le agevolazioni previste spettano anche agli studenti fuori corso. Inoltre, non ci sono limitazioni per un unico corso di studi, ma lo studente lavoratore può anche avere già conseguito un altro diploma di laurea o titolo equipollente.
Elenco dei diritti degli studenti lavoratori: permessi di 150 ore
Uno dei diritti più conosciuti e discussi per gli studenti lavoratori è il diritto ai permessi retribuiti di 150 ore. Visto che più volte si è sentito parlare delle cosiddette “150 ore per il diritto allo studio”, vediamo meglio quali sono le agevolazioni previste.
Anche se esistono delle differenze tra i vari contratti collettivi, i quali disciplinano il diritto allo studio dei lavoratori insieme alla legge menzionata prima, generalmente valgono queste condizioni:
- lo studente lavoratore ha diritto a un massimo di 150 ore di permessi retribuiti per il diritto allo studio. Tuttavia, può usufruire di queste 150 ore solo il 3% del personale in servizio a tempo indeterminato;
- potrebbero essere concesse anche 300 ore di permesso se un corso ha la durata di 300 ore (ripartite su due anni solari) e se durante il secondo anno, il lavoratore rientra ancora tra i destinatari del beneficio, in base ai criteri di priorità;
- lo studente lavoratore ha diritto, per il solo giorno della prova, ai permessi studio previsti per sostenere gli esami dei corsi relativi a titoli universitari, post universitari, di istruzione primaria, secondaria e qualificazione professionale.
Bisogna specificare che questi permessi di studio possono essere usufruiti solo se coincidono con l’orario di lavoro. Gli studenti, infatti, sono tenuti a richiedere un attestato di frequenza che certifichi di aver frequenrato il corso. Sono quindi esclusi dal beneficio dei permessi, i corsi serali e i corsi telematici svolti fuori dall’orario di lavoro.
Quali tipi di contratto rientrano nelle 150 ore di diritto allo studio?
Tuttavia, è necessario fare alcune precisazioni su chi ha diritto a fruire dei permessi di studio di 150 ore. Infatti, non tutti i contratti lavorativi prevedono questa agevolazione.
Questo diritto spetta solo in caso di:
- lavoratori a contratto indeterminato full-time;
- lavoratori a contratto indeterminato part-time verticale.
Di conseguenza, i lavoratori a tempo determinato non rientrano nei permessi retribuiti previsti dalla legge.
Documentazione necessaria per richiedere le 150 ore di permessi retribuiti
Per accedere ai permessi retribuiti elencati finora, è necessario presentare una specifica documentazione, che potrebbe cambiare in base al datore di lavoro.
In linea generale, la normativa prevede che il datore di lavoro potrebbe richiedere i seguenti documenti al lavoratore studente:
- Indicazione del soggetto erogante la formazione (università, scuola o ente privato);
- Indicazione delle ore e/o giorni di permesso richiesti per far fronte al corso o alla prova d’esame;
- Attestato di frequenza che certifichi la concomitanza degli stessi con l’orario lavorativo.
Dall’altro lato, il datore di lavoro o responsdabile delle risorse umane, è tenuto a comunicare con dovuto anticipo l’obbligo di fornire una documentazione specifica per i permessi di studio. Questa comunicazione può avvenire in diverse modalità, per esempio:
- Invio di comunicazione aziendale scritta a mezzo posta;
- Invio di comunicazione aziendale scritta a mezzo posta elettronica;
- Indicazione nel regolamento aziendale (consegnato a tutto il personale e neoassunti);
- Avviso scritto affisso in maniera visibile nei locali adibiti all’attività lavorativa.