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Decreto trasparenza 2023 carburanti, ufficiale: cosa prevede

6‘ di lettura

Decreto trasparenza 2023 carburanti, ufficiale: scopri nell’approfondimento quali interventi sono contenuti nel testo del decreto e su cosa interverrà il documento. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

La legge del 10 marzo 2023 n. 23, si intitola “Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico“.

La legge è entrata in vigore ieri,16 marzo 2023.

Il decreto prevede:

Nello specifico le novità saranno le seguenti:

  • i Bonus benzina per il 2023 non concorreranno alla formazione del reddito, se di importo inferiore ai 200 euro;
  • le modalità di comunicazione del prezzo di vendita praticato dagli esercenti;
  • le sanzioni amministrative in caso di violazione, da 200 euro a 2.000 euro;
  • istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi;
  • un nuovo fondo di 100 milioni di euro per il Bonus trasporti;
  • nel caso di ulteriore aumento del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell’IVA, il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato sarà utilizzato per ridurre il prezzo alla pompa.

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Decreto trasparenza 2023 carburanti: quali interventi sono riportati

Gli interventi riportati sono i seguenti:

  • Il Decreto obbliga all’esposizione da parte degli esercenti del prezzo medio sulla rete non autostradale e autostradale.
  • L’articolo 1-bis introduce il Bonus trasporto turistico: applicazione dal 1° aprile al 31 agosto 2023 dell’aliquota agevolata di accisa sul gasolio commerciale utilizzato come carburante anche alle imprese che esercitano l’attività di trasporto turistico di persone.
  • Cambiano i poteri di Mister Prezzi (il garante per il controllo dei prezzi) che dovrà ora predisporre una relazione trimestrale sull’andamento dei prezzi, anche grazie alla collaborazione dell’ISTAT.
  • Nasce la Commissione Allerta Rapida. Servirà a monitorare la dinamica dei prezzi dei beni di largo consumo derivanti dall’andamento dei costi dei prodotti energetici.
  • Proroga del Bonus trasporti per il 2023.

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Decreto trasparenza 2023 carburanti: Bonus benzina e Bonus trasporti

I Bonus benzina sono buoni sconto benzina, del valore di 200 euro, che i datori di lavoro possono offrire ai propri dipendenti.

Le imprese, poi, recupereranno i soldi anticipati ai loro dipendenti dallo Stato, al momento del pagamento delle tasse, come prevede l’articolo 95 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR).

La normativa stabilisce che il Bonus benzina non concorre alla formazione del reddito dei dipendenti che lo ricevono.

Il Bonus benzina è stato introdotto l’anno scorso, precisamente a marzo 2022, dopo l’aumento della quotazione del petrolio che ha fatto impennare i prezzi di benzina e diesel e anche i prezzi di luce e gas.

I requisiti per averlo? Essere lavoratori subordinati e avere un datore di lavoro che voglia partecipare a questa iniziativa, elargendo i buoni ai propri dipendenti.

I lavoratori subordinati che potrebbero goderne sono i seguenti:

  • lavoratori a tempo indeterminato o determinato, anche a tempo parziale;
  • lavoratori in smart working (lavoratori agili);
  • apprendisti;
  • stagisti;
  • lavoratori a progetto o co.co.co.

I buoni benzina del valore di 200 euro vengono concessi dal datore di lavoro ai dipendenti, senza tassazione e senza concorrere al reddito.

Le aziende, a loro volta, potranno detrarre il totale dei vari Bonus concessi, al momento della dichiarazione dei redditi.

La scelta di coloro che potranno ottenere i Bonus spetta solo al datore di lavoro. Non ci sono requisiti da rispettare, né domande da presentare.

Il nuovo Bonus sarà destinato alle persone con redditi inferiori a 20mila euro. La soglia è stata ridotta di ben 15 mila euro. Nel Bonus precedente infatti, era di 35 mila euro.

Il Bonus trasporti, come l’anno scorso, è:

  • nominativo;
  • non può essere ceduto;
  • non concorre a formare il reddito;
  • non concorre a formare l’indicatore ISEE.

Questa è dunque una nuova edizione del Bonus trasporti, rispetto a quello del 2022.

La platea di beneficiari sarà più ristretta rispetto all’anno scorso (perché come abbiamo detto il limite reddituale sarà di 20 mila euro e non più 35 mila); questo perché le risorse messe in campo sono 100 milioni di euro, mentre quelle del Governo Draghi erano 180 milioni.

Si potrà richiedere il buono sempre attraverso la piattaforma messa in piedi lo scorso settembre.

L’unico requisito richiesto è quello di avere un reddito annuo non superiore a 20 mila euro.

Nessuna modifica è stata apportata all’importo: il bonus è un contributo di massimo 60 euro mensili, che può coprire anche la totalità delle spese e durerà fino a fine 2023.

I servizi inclusi nel Bonus sono:

  • servizi di trasporto pubblico locale;
  • regionale;
  • interregionale;
  • trasporto ferroviario nazionale.

Per presentare richiesta bisogna accedere alla piattaforma sul sito web e registrarsi fornendo queste informazioni:

  • nome e cognome del beneficiario;
  • codice fiscale del beneficiario (in caso di minore, il richiedente deve allegare anche un documento che attesti che il beneficiario è fiscalmente a suo carico);
  • reddito complessivo del beneficiario conseguito nel 2022 non superiore a 20 mila euro (in caso di minore, il requisito è riferito a lui indipendentemente dal richiedente).

Abbiamo visto il contenuto del Decreto trasparenza 2023.

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