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Concorso Infermieri Udine. A disposizione 639 posti, si presentano in 400, 300 i bocciati. E meno male che è emergenza!

Al Concorso Infermieri di Udine è polemica dei sindacati. A disposizione 639 posti, si presentano in 400, 300 vengono bocciati, in 100 passano la prova scritta. E meno male che è emergenza!

O il compito era di una difficoltà estrema, oppure ci si è trovati di fronte ad una marea di asini. E tutto ciò in piena emergenza carenza del personale sanitario. La pensano così alcuni sindacati che sono scesi in campo per capire cosa stia accadendo al Concorso Infermieri di Udine, dove vi erano ben 639 posti a disposizione (tutti a tempo indeterminato) e dove si sono iscritti alla selezione circa 400 unità. Di questi ben 300 eliminati alla prima prova scritta, mentre poco più di 100 sono riusciti ad arrivare a quella successiva.

In poco più di un centinaio hanno superato nei giorni scorsi la prova scritta del concorso regionale per 639 posti di infermiere e ora si apprestano a sostenere quella orale. Al test si erano presentati in circa 400. Guardando azienda per azienda, una ventina gli ammessi in quella del Friuli occidentale dove ne servirebbero 4 volte tanti, una quarantina gli idonei nella Friuli centrale su 240 posti da coprire, 53 nella giuliano isontina contro 308 carenze, nessun ammesso in Arcs, l’Azienda regionale di coordinamento per la salute, cui spetta organizzare il concorso e che di infermieri ne aveva richiesti 6.

Numeri impietosi diffusi da Fials, Cisl e Cgil insieme ai risultati delle prove pubblicati in queste ore da Arcs. In una nota congiunta i tre sindacati esprimono tutta la loro delusione e preoccupazione per il risultato che ha spento le aspettative su una graduatoria regionale di infermieri in grado di compensare la cronica carenza di personale. Molti dei professionisti non ammessi stanno già lavorando nelle aziende regionali da precari, in attesa del prossimo concorso o di una nuova stabilizzazione o peggio di essere assunti in altre regioni, rimarcano ancora Fials, Cisl e Cgil, per i quali serve ripensare ai concorsi aziendali anziché centralizzarli a livello regionale.

Così anche il presidente provinciale dell’Ordine degli infermieri di Udine Stefano Giglio, che parla di occasione persa anche a fronte di un imminente piano ferie estivo che vedrà grosse difficoltà.

La strage di Infermieri.

La strage degli infermieri, la chiamano invece Uil e Nursind in una nota in cui altrettanto preoccupati rilevano che in tutta la regione mancano un migliaio di infermieri e stimano che quest’anno, tra pensionamenti e dimissioni, la carenza aumenterà fino a 1500 unità.

Criticità nazionale, l’ARCS nei guai.

C’è una criticità di livello nazionale, riconosce anche il direttore di Arcs Josef Polimeni che riguardo all’esiguo numero di ammessi rimanda alla commissione d’esame e sulle critiche dei sindacati alla centralizzazione dei concorsi replica che in Friuli Venezia Giulia si è scelta questa strada.

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