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Bonus animali domestici 2023: che fine ha fatto?

5‘ di lettura

Bonus animali domestici 2023: che fine ha fatto? L’incentivo, salvo sorprese, non partirà nemmeno quest’anno. Il Governo ha infatti deciso di non finanziarlo con la legge di bilancio (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Chi possiede amici a quattro zampe può però contare su altri sussidi statali come le detrazioni fiscali del 19 per cento sulla dichiarazione dei redditi 730.

Indice:

Il Bonus animali domestici 2023 è un incentivo che non partirà quest’anno. Nonostante gli emendamenti presentati in Parlamento da alcuni esponenti della minoranza, il sussidio non è stato inserito nella legge di bilancio.

Non sono state trovate le coperture economiche necessarie al finanziamento del Bonus in quanto l’esecutivo di centrodestra ha preferito puntare su altre misure.

La maggioranza che sostiene il Governo Meloni ha infatti dedicato la manovra di fine anno a riforme come la riduzione dell’Iva sugli alimenti e i prodotti per l’infanzia, alla flat tax per le Partite Iva fino a 85mila euro, la revisione del Reddito di cittadinanza e l’introduzione del Reddito alimentare.

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Bonus animali domestici 2023: di cosa si trattava?

Il Bonus animali domestici 2023 era una proposta avanzata dalla parlamentare del Gruppo Misto, Michela Vittoria Brambilla, che consisteva in un assegno annuale per chi si prende cura degli animali domestici.

L’incentivo prevedeva un voucher annuale di 150 euro o 300 per ogni animale domestico a carico e regolarmente iscritto alla relativa anagrafe. Quindi, il Bonus animali domestici 2023 prevedeva l’entrata in vigore anche di un’apposita anagrafe per ogni tipologia di animale per il quale si aveva diritto all’incentivo.

Secondo l’emendamento della ministra Brambilla, il Bonus doveva essere erogato dall’INPS e si poteva sfruttare per un massimo di tre animali domestici all’anno e quindi per un totale di 450 o 900 euro ogni 365 giorni.

Bonus animali domestici 2023: chi poteva beneficiarne?

Il Bonus animali domestici 2023 non era dedicato a tutti i cittadini ma solo a coloro che avevano un ISEE in corso di validità di massimo 15mila euro all’anno.

Il provvedimento prevedeva il raddoppio dell’importo del sussidio in caso di ISEE fino a 7mila euro. Quindi riepilogando, stando alla proposta avanzata in Parlamento, il Bonus doveva essere pari a:

  • massimo 900 euro (300 euro ad animale domestico con un limite di tre) => per chi avrebbe avuto un ISEE tra 0 e 7mila euro;
  • massimo 450 euro (150 euro ad animale domestico con un limite di tre) => per chi avrebbe dichiarato un reddito ISEE tra i 7mila e i 15mila euro.

Bonus animali domestici 2023: i dati in Italia

Il rapporto Doxa evidenzia come quasi la metà degli Italiani viva con almeno un animale domestico in casa.

In particolare, secondo i dati dell’istituto, ben il 42 per cento dei cittadini del nostro Paese risulta proprietario di almeno un animale domestico per un totale di circa 60 milioni di esseri viventi tra rettili, bipedi e quadrupedi.

Sempre secondo Doxa, la presenza di animali di affezione nelle famiglie italiane è molto differenziata. In particolare:

  • pesci 20 milioni;
  • uccelli 12,8 milion;
  • gatti 7,3 milioni;
  • cani 7 milioni;
  • piccoli mammiferi 1,8 milioni;
  • rettili 1,3 milioni.

Le cure per gli animali domestici possono gravare, e anche di molto, sui bilanci familiari. È per questo motivo che nasce la proposta del Bonus animali domestici 2023 per le categorie più fragili del Paese.

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Bonus animali domestici 2023: le detrazioni fiscali

Se da un lato il Bonus animali domestici 2023 sembra essere saltato, resta ancora la possibilità per tutti i cittadini di usufruire delle detrazioni fiscali sulle spese sostenute per le cure veterinarie.

In particolare la normativa prevede, per un limite massimo di spesa di 500 euro, una detrazione fiscale del 19 per cento per le seguenti tipologie di spesa:

  • prestazioni professionali eseguite dal veterinario;
  • acquisto di medicinali veterinari correttamente prescritti dal veterinario;
  • analisi di laboratorio e interventi eseguiti presso le cliniche veterinarie.

Per beneficiare di questo incentivo è necessario che tutte le spese siano state affrontate nel 2021 e che siano adeguatamente documentate e fatturate.

La dichiarazione dei redditi fa infatti riferimento a due periodi di imposta precedenti. Quindi nel 2023 dovrai consegnare i dati del 2021, mentre nel 2024 quelli del 2022.

Al momento la possibilità di sfruttare questa detrazione fiscale dovrebbe terminare nel 2024 (quindi con le spese che fanno riferimento al 2022 ndr). Tuttavia non sono escluse delle proroghe con le prossime leggi di bilancio.

La procedura per ottenere questo sconto fiscale è molto semplice.

Tocca infatti ai veterinari trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati delle spese veterinarie sostenute dai cittadini. In questo modo l’ente potrà predisporre il tutto nella dichiarazione dei redditi precompilata.

Se questo non dovesse avvenire, sarà tuo compito consegnare le ricevute delle spese sostenute e dichiararle negli appositi riquadri della dichiarazione dei redditi 730.

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