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Quali sono gli importi dell’Assegno Unico 2023 alla luce del possibile errore nel calcolo della rivalutazione? Ne parliamo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie e poi Leggi su Telegram tutte le news sull’Assegno Unico. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Quali sono gli importi dell’Assegno Unico 2023?
- Importi dell’Assegno Unico 2023: cosa cambia?
- Importi dell’Assegno Unico 2023: a chi spetta l’Assegno Unico?
- Importi dell’Assegno Unico 2023: tutte le maggiorazioni
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Quali sono gli importi dell’Assegno Unico 2023?
Cambiano (ancora) gli importi dell’Assegno Unico 2023? Prima di rispondere, dobbiamo chiarire che, come per le pensioni, anche il valore dell’Assegno Unico cambia in base alla rivalutazione annua.
L’aumento previsto è del 7,3%, come da decreto firmato lo scorso 9 novembre dal ministro Giorgetti. Ma attenzione: l’adeguamento degli importi c’è stato sì, ma sulla base dell’indice di inflazione registrato a novembre e non su quello di dicembre, più alto dello 0,8% (8,1%).
Cosa significa, quindi? Che se davvero è stato commesso un errore, la differenza tra la rivalutazione prevista (7,3%) e quella effettiva (8,1%) dovrà essere restituita.
Ma quando? Non prima di gennaio 2024, quando l’INPS dovrebbe provvedere all’erogazione di conguagli, come accaduto nel 2022, quando a novembre è stato restituito lo 0,2% di ogni mese non corrisposto (da gennaio a ottobre 2022).
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Quest’anno, però, parliamo di cifre sicuramente più alte rispetto all’inflazione che si registrò nel 2021 e che portò all’aumento delle prestazioni dell’1,9%.
Ecco, perché, il Governo potrebbe intervenire prima, durante l’anno in corso, senza attendere il 2024, considerato che l’indice all’8,1% è comunque più basso dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, con picchi dell’11 o del 12%.
Cosa provocherà la maggiorazione della rivalutazione dal 7,3% all’8,1% per gli importi dell’Assegno Unico 2023?
Ad esempio, chi ha un ISEE fino a 15.000 euro, nel 2022 ha ricevuto 175 euro per ogni figlio minorenne a carico; con la rivalutazione al 7,3% riceverebbe 187,77 euro al mese (+12,77 euro), mentre con l’incremento all’8,1% della perequazione 2023 avrebbe diritto a 189,17 euro al mese (+14,17 euro), per un ulteriore aumento di 1,40 euro al mese.
Leggi gli ultimi aggiornamenti sui pagamenti dell’assegno universale nel mese di gennaio 2023.
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Importi dell’Assegno Unico 2023: cosa cambia?
Modifiche alla rivalutazione a parte, gli importi dell’Assegno Unico 2023 sono comunque aumentati a partire dal 1° gennaio 2023.
Ricordiamo che il valore dell’Assegno Unico è strutturato su una base fissa e su una variabile, che dipende dalle maggiorazioni riconosciute.
La base fissa tiene conto dell’ISEE annuo: più è alto l’ISEE, più è basso l’importo della quota base per ogni figlio minorenne a carico.
Nel 2022, gli importi dell’Assegno Unico erogati per ogni figlio minorenne a carico sono stati i seguenti:
- Da 0 a 15.000 euro – 175 euro;
- Da 15.000 a 20.000 euro – 159,50 euro;
- Da 20.000 a 25.000 euro – 149,50 euro;
- Da 25.000 a 30.000 euro – 139,50 euro;
- Da 30.000 a 35.000 euro – 129,50 euro;
- Da 35.000 a 40.000 euro – 74,50 euro;
- Oltre 40.000 euro – 50 euro;
Con la rivalutazione al 7,3%, dal 1° gennaio 2023, gli importi dell’Assegno Unico per ogni figlio minorenne a carico sono i seguenti:
- Da 0 a 15.000 euro – 187,77 euro;
- Da 15.000 a 20.000 euro – 171,40 euro;
- Da 20.000 a 25.000 euro – 160,41 euro;
- Da 25.000 a 30.000 euro – 149,68 euro;
- Da 30.000 a 35.000 euro – 138,95 euro;
- Da 35.000 a 40.000 euro – 79,94 euro;
- Oltre 40.000 euro – 53,65 euro.
Se, come sembra, la rivalutazione sarà portata all’8,1%, gli importi dell’Assegno Unico per ogni figlio minorenne a carico saranno i seguenti:
- Da 0 a 15.000 euro – 189,17 euro;
- Da 15.000 a 20.000 euro – 172,42 euro;
- Da 20.000 a 25.000 euro – 161,61 euro;
- Da 25.000 a 30.000 euro – 150,80 euro;
- Da 30.000 a 35.000 euro – 139,99 euro;
- Da 35.000 a 40.000 euro – 80,53 euro;
- Oltre 40.000 euro – 54,05 euro.
Per i figli maggiorenni, invece, ecco gli importi dell’Assegno Unico con la rivalutazione all’8,1%:
- Da 0 a 15.000 euro – 91,88;
- Da 15.000 a 20.000 euro – 83,88;
- Da 20.000 a 25.000 euro – 78,62 euro;
- Da 25.000 a 30.000 euro – 73,50 euro;
- Da 30.000 a 35.000 euro – 68,25 euro;
- Da 35.000 a 40.000 euro – 39,74 euro;
- Oltre 40.000 euro – 27 euro.
Importi dell’Assegno Unico 2023: a chi spetta l’Assegno Unico?
Abbiamo visto, nei paragrafi precedenti, come il possibile errore nella rivalutazione degli importi di pensione e Assegno Unico comporterà un incremento del valore della prestazione erogata ai lavoratori dipendenti con figli a carico.
L’Assegno Unico spetta per ogni figlio minorenne a carico, ma anche per i figli maggiorenni, fino ai 21 anni di età, se sussistono queste condizioni:
- frequentano un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
- svolgono un tirocinio o hanno un lavoro con reddito complessivo inferiore a 8.000 euro;
- sono disoccupati, in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolgono il servizio civile universale.
In questo caso, la domanda per l’Assegno Unico può essere presentata direttamente dai figli maggiorenni che, quindi, possono richiedere che il pagamento della quota di Assegno spettante venga erogato direttamente a loro stessi.
Per ricevere l’Assegno Unico è necessario:
- avere la residenza congiunta in Italia, quindi sia del minore che di chi fa la richiesta;
- avere la residenza in Italia di almeno 2 anni, anche non continuativi, o in alternativa aver sottoscritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di almeno 6 mesi;
- avere il domicilio in Italia;
- pagare le tasse in Italia.