Roma, 8 gen — Joker è incinto. Non sappiamo se sia corretto scriverlo senza l’asterisco ma questa è l’ultima, in ordine di arrivo, notizia dal fronte progressista occidentale che, come ormai ben sappiamo, non intende risparmiare nessuna area dell’intrattenimento. Dai film, alle serie tv, dalle fiabe, ai cartoni animati, fino ai fumetti. Tutto deve rispondere a uno dei portati più importanti del politicamente corretto: l’agenda LGBTQ+.

The Joker: The Man Who Stopped Laughing è un fumetto pubblicato dallo storico editore americano DC Comics che è stato lanciato ad ottobre scorso negli USA. La descrizione dello stesso fumetto recita: “Il mondo ancora una volta trattiene il fiato mentre il Joker colpisce ancora! Ma fino a che punto è disposto a spingersi questa volta? Dalle menti contorte di Matthew Rosenberg (Task Force Z, What’s the Furthest Place from Here?) e Carmine Di Giandomenico (Batman: The Knight) arriva una nuova serie violenta e sconvolgente che prende le mosse dalla cataclismica fine di The Joker e segue il caos negli Stati Uniti.” Il dover spingersi sempre un po’ più in là, le menti contorte, la violenza, il sensazionalismo e il cataclisma apocalittico tipico di una buona fetta degli americani. Di primo avviso pare che gli ingredienti ci siano proprio tutti.

Una complicata famiglia

L’ultimo numero del fumetto – il numero 4 – contiene, tra le altre interessantissime cose, una sorpresa che sta attirando l’attenzione e fomentando la discussione sui social. L’incontro tra Joker e la maga supereroina Zatanna, che invece di essere uno scontro violento, culmina con un incantesimo da parte della stessa maga che lascia in dote a Joker un particolare dono. Riportando le parole di comicbook.com, l’incontro termina “lasciando i due sul punto di iniziare una nuova complicata famiglia.”

A seguito dell’incantesimo lanciato dalla maga Zatanna, le cui parole magiche recitano “On eno esle lliw reve evah ruoy ybab!” che, per trarne un senso, dobbiamo sinistramente ribaltarle e leggere: “No one else will ever have your baby!”, Joker resterà incinto! Si sveglierà all’indomani scoprendo di essere in dolce attesa e già in procinto di partorire. Il clown rigurgiterà, in un’analogia parto = vomito, una massa di fango senziente che, a sua volta, si trasformerà in un piccolo Joker.

Pare che non sia la prima volta che la DC Comics si sia sbizzarrita sul tema paterno di Joker. Secondo IGN in Injustice: Gods Among Us, il personaggio immaginario di Harley Quinn rivela di aver dato alla luce la figlia di Joker, ma l’avrebbe data in adozione piuttosto che sottoporla a una vita con Joker come padre. Insomma, dalla procreazione magicamente assistita, all’utero in affitto non manca veramente nulla. C’è solo da sperare nel mantra #getwokegobroke.

Valerio Savioli

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