Il 19 marzo, per la prima volta, a Roma, si terrà un evento internazionale che assume ancora più valore considerato il particolare momento che stiamo vivendo. L’intento degli organizzatori è quello di abbracciare virtualmente il mondo intero. Un gesto simbolico di pace e di fratellanza, quando nel cuore dell’Europa la guerra dice il contrario. L’evento, in programma nel Centro islamico culturale d’Italia (presso la Grande Moschea di Roma), è patrocinato da United States Foreign Trade Istitute, ITRIA CEL (Commissione Internazionale Mariana Cristiano-Islamica del Vaticano) e Comunità ebraica.
Cristina Di Silvio, ambasciatrice di Pace, Director of International Relations for the European Community for United States Foreign Trade Istitute e Legal Advisor of the For Diplomatic Relations for United Nations, sottolinea il valore dell’iniziativa nella capitale. «Sono profondamente onorata e convinta – dice DI Silvio – che essere presente ogni giorno in prima linea sia un atto dovuto a noi stessi e a tutti i popoli. Inoltre, l’obiettivo dell’evento nella Grande Moschea di Roma è quello di condividere il valore della figura femminile nelle religioni e nelle varie culture».
Analogo il parere di Denis Mukwege, premio Nobel per la pace nel 2018. «È opportuno – evidenzia – profondere un costante finalizzato al processo di rafforzamento della democrazia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione ai paesi svantaggiati o in via di sviluppo». Mukwege, da sempre impegnato in difesa di donne e bambini vittime di violenze nella Repubblica Democratica del Congo e nel mondo, crede molto nel confronto nelle occasioni di riflessione, come quella in programma a Roma. L’evento capitolino non avrà solo il fine di analizzare gli scenari attuali, ma darà spazio anche alla solidarietà. Nella serata è prevista una raccolta fondi a sostegno del popolo turco, siriano e delle attività dello stesso premio Nobel Mukwege.

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