La caduta di un muro che metaforicamente sarebbe stata la costruzione di un mondo, realmente pacificato, nuovo rispetto alla Guerra Fredda, non è accaduta.
Primo Levi in “se questo è un uomo”, a proposito del Nazismo, affermava che al suo interno non c’è unità: se comprendere è possibile, conoscere è necessario, così che le coscienze e la meditazione siano l’arma di difesa dagli estremismi. Un pensiero completamente attuale che afferma di diffidare da chi ci guida a utilizzare strumenti diversi dalla ragione. Esercitare la memoria significa assumere il compito di restare con gli occhi aperti sui lati oscuri della storia.

La guerra criminale che la Russia sta conducendo in Ucraina ha portato alla superficie aspetti della società che nemmeno i più estremisti si sarebbero aspettati.
Tante sono le testimonianze di madri, mogli, che richiedono ai compatrioti in guerra regali, attività da finalizzare durante gli attacchi (dalla discutibile coscienza), realizzate dai militari contro un popolo falsificato dalla propaganda politica dell’URSS: la “mobilitazione parziale” ha confermato il degrado della coscienza collettiva.
È difficile realizzare la riluttanza a essere ammazzati o a perdere un marito o un fratello per le ambizioni imperialistiche di un dittatore. La domanda sorge spontanea: in vista delle notizie, della lotta che va avanti ormai dal 24 Febbraio 2022, delle testimonianze non soltanto delle vittime ucraina, ma soprattutto dei giovani Russi mandati in guerra, com’è possibile che non ci sia stata una realizzazione anche solo parziale della popolazione russa? È possibile che il popolo risponde agli ordini di un governo dittatoriale senza protesta e senza contrarietà?
All’ interno della Russia di Putin la propaganda é molto influente: i soldati che non si trovano in Russia e che non sono influenzati, sanno che i nazisti ucraini non esistono, al contrario del popolo che si trova attualmente in Russia, totalmente irrazionale e che crede fortemente nella loro causa politica. la Russia crede in ciò che sta facendo e non si fa convincere dai parenti in guerra, i militari, che narrano la brutalità della guerra da loro innescata: la propaganda è insinuata nelle coscienze e nelle ideologie di una popolazione in crescita nell’oscurità di errori che si stanno ripetendo.
L’assurdità della popolazione Russa nel non rispondere con proteste, al grido di guerra da parte di Putin, ma che che anzi, asseconda le idee di conflitto: gira tutto attorno alla disinformazione, oppure all’informazione corrotta. Le persone sono plagiate da un’informazione pagata dai piani alti nel diffondere notizie false, raggirate a loro comodo. È una propaganda talmente forte, talmente fondata sull’ideale che in Ucraina vige il nazismo, che una madre russa non crede alla chiamata del figlio militare dove afferma che sono bombardati. La disinformazione e la propaganda politica guida una nazione così grande, da avere conseguenze sul mondo altrettanto sostanziose.
Alla fine dei conti è inevitabile pensare che le parole di Primo Levi, in tutto il loro ricordo storico, in realtà non fanno altro che raccontare di un mondo che non ha fatto altro che affidarsi a chi guida ad utilizzare strumenti diversi dalla ragione.

Amanda Di Ronzo VBU Liceo Bianchi Dottula – Bari

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