Nessun passo indietro imminente
Fabio Calcagni — 6 Febbraio 2023
Oleksiy Reznikov almeno per il momento resta al suo posto di ministro della Difesa ucraino. Lo ha annunciato David Arakhamia, capogruppo al Parlamento ucraino di ‘Servo del popolo’, il partito del presidente Volodymyr Zelensky. Su Telegram Arakhamia ha infatti spiegato che cambiamenti al ministero della Difesa “non avranno luogo questa settimana“, pertanto il ministro Olesksii Reznikov resterà al momento al suo posto.
“Stiamo aspettando la nomina dei capi del ministero degli Affari interni e del Servizio di sicurezza dell’Ucraina“, ha aggiunto Arakhamia.
Un deciso passo indietro quello arrivato a Kiev, visto che nel corso del fine settimana la posizione di Reznikov era diventata traballante: lo stesso Arakhamia che oggi ‘blinda’ il ministro aveva infatti annunciato la sua sostituzione al dicastero con il capo dei servizi segreti militari Kyrylo Budanov.
Reznikov, fedelissimo del presidente Zelensky, sarebeb stato ‘dirottato’ al ministero delle Industrie strategiche al posto di Pavel Ryabikin, nomina dunque che resta in stand-by.
Per ora il rimpasto di governo, dopo le ‘epurazioni’ già formalizzate lo scorso 24 gennaio con la cacciata-dimissioni di 4 viceministri e del numero due dello staff di Zelensky, Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio della presidenza ucraina, si fermerà al ministero dell’Interno e ai servizi segreti.
Agli Interni dovrebbe essere confermato l’attuale ministro ad interim Ihor Klymenko, alla guida del dicastero dopo la morte in elicottero di Denys Monastyrsky.
Il pressing americano su Kiev
A volere una sostituzione rapida alla guida del ministero della Difesa sono in particolare gli Stati Uniti, alleato chiave di Kiev che dall’inizio dell’invasione russa lo scorso 24 febbraio hanno stanziato oltre 110 miliardi di dollari in aiuti per consentire all’Ucraina di resistere all’esercito di Mosca.
Washington, è evidente, non si fida di Reznikov. Nominato ministro della Difesa nel novembre 2021, ha avuto un ruolo chiave nel consentire la fornitura di armi occidentali alle forze ucraine. Ma allo stesso tempo il suo ministero è stato segnato recentemente da numerosi scandali legati alla corruzione.
Il suo viceministro Vyacheslav Shapovalov è stato costretto alle dimissioni lo scorso 24 gennaio dopo le accuse secondo cui il ministero avrebbe firmato contratti di fornitura alimentare a prezzi da due a tre volte superiori a quelli di mercato.
Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.
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