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Trump denuncia Woodward, il giornalista del Watergate: “Ha pubblicato gli audio delle mie interviste” – Il Riformista

La causa è per violazione del copyright

Redazione — 1 Febbraio 2023

Trump denuncia Woodward, il giornalista del Watergate: “Ha pubblicato gli audio delle mie interviste”

Donald Trump, che ha appena aperto la sua terza campagna elettorale tornando a usare una retorica dirompente, si appella alla giustizia chiedendo protezione da quelle che considera angherie dei giornalisti. Il suo bersaglio è il celebre Bob Woodward che mezzo secolo fa scoprì lo scandalo Watergate (e fece dimettere Nixon) insieme al collega Carl Bernstein.

Il Tycoon è stato già oggetto di saggi scritti dall’ex reporter del Washington Post scritti con il contributo dello stesso Trump che ha continuato a concedere interviste a Bob Woodward e a molti altri giornalisti che considera a sua detta “nemici”. La logica da imprenditore che ha accompagnato tutte le sue scelte – anche politiche – è nota: meglio essere sulla bocca di tutti, anche in negativo, piuttosto che essere ignorato.

Questa volta però Trump ha denunciato Woodward, assieme al suo editore Simon & Schuster, per aver pubblicato l’audio di ben 19 interviste date di persona e telefonicamente al giornalista per la preparazione di Rage, il suo ultimo libro. Oltre al libro, Woodward ha pubblicato un audiobook contenente 8 ore di registrazioni intitolato The Trump Tapes, ovviamente guadagnandoci. E sarebbe stato questo aspetto a far infuriare The Donald.

Così il Tycoon ha chiesto alla Corte distrettuale di Pensacola, in Florida, di condannare Woodward e il suo editore a pagare danni per quasi 50 milioni di dollari per violazione del copyright. Cifra alla quale è arrivato moltiplicando il prezzo dell’audiobook dal valore di 25 dollari, per i due milioni di copie che, secondo lui, saranno vendute.

Non è la prima volta che Trump cita in giudizio giornali e giornalisti: nel 1984 ha trascinato in tribunale il Chicago Tribune che aveva definito i suoi grattacieli “esteticamente schifosi”, altro caso quello avvenuto contro Ted Cruz, senatore del suo partito, e contro Tony Schwartz, ghost writer del suo celebre saggio The Art of the Deal, reo di aver sostenuto che il Tycoon non ne ha scritto nemmeno una riga e che il libro è pieno di falsità. Meglio passare per leader autoritario che per fesso.

Redazione

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