Roma, 25 feb – Tik Tok presto potrebbe essere vietato in Italia? Il governo sta intanto valutando il blocco ai dipendenti pubblici della celebre app, popolare in particolare tra i giovani, dopo la decisione della Commissione europea. E’ quanto annunciato da Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, interpellato da Repubblica.
“Il tema è all’attenzione da qualche giorno”, dice Zangrillo. “Su questo argomento si sta già impegnando il Copasir, ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto – aggiunge il ministro – Le opzioni possono essere di muoversi come si è mossa la Commissione europea o eventualmente assumere una decisione diversa. È una scelta che non posso compiere in solitaria, mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea”. La decisione dovrebbe comunque essere presa a breve, con un possibile vertice dopo questo fine settimana. “L’argomento è arrivato all’ordine del giorno da poco. Già la prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi. Prenderemo una decisione in fretta. Ora – afferma ancora il ministro – dobbiamo comprendere bene quale è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale”.
La guerra Ue all’app cinese
L’Ue ha già optato per la messa al bando di TikTok sui telefonini dei dipendenti della Commissione europea e del Consiglio. Adesso anche l’Europarlamento sta valutando di muoversi allo stesso modo. L’app dovrebbe essere disinstallata entro il 15 marzo da smartphone e tablet aziendali del personale della Commissione, nonché da quelli privati con accesso al servizio di telefonia mobile. C’è un “forte focus sulla protezione della sicurezza informatica ed è su questo che abbiamo preso questa decisione”, ha dichiarato il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton.
Perché questa guerra all’applicazione cinese? Secondo l’Ue comporta seri problemi legati alla cyber-security. Vietare Tik Tok servirebbe quindi a garantire sicurezza dei dati personali, evitando che informazioni sensibili finiscano nelle mani della Cina. Considerando che, come noto, questa applicazione di video brevi è di proprietà dell’azienda cinese ByteDance verosimilmente controllata dal governo di Pechino. Difatti la società dispone di una commissione interna del Partito Comunista Cinese, il cui vice presidente Zhang Fuping è il segretario della commissione stessa.
Alessandro Della Guglia
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