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E chi se ne frega del PD, la convergenza di interessi sul 41 bis riguarda la criminalità organizzata, non il Parlamento e nemmeno i partiti e i deputati che hanno il diritto e il dovere di far visita in carcere a chi gli pare, lo ha detto Nordio e lo abbiamo detto noi QUI nel pezzo a firma di Angelo Jannone, anticipando quello che è l’argomento del giorno: altro che battaglia di civiltà sul 41 bis, Cospito ha gambizzato un manager dell’Ansaldo Nucleare e ha tentato una strage in una caserma dei Carabinieri, sarà il giudice di sorveglianza a decidere della sua sorte in marzo, non è prerogativa del Governo, che non deve farsi dettare l’agenda da nessuno men che meno dai terroristi dentro e fuori galera. Ve l’avevamo detto e lo ha ripetuto Fabio Dragoni vice direttore di CulturaIdentità ieri ospite da Floris, può essere che la battaglia di Cospito sia una convergenza di interessi, non fra partiti ma fra terroristi e mafiosi. Il canaio sulle fonti delle intercettazioni fra l’anarchico e alcuni mafiosi ospiti come lui delle patrie galere non ha alcuna importanza, conta il contenuto che, come ha detto Fabio Dragoni, è stato reso pubblico “in Parlamento, la casa a cui tutti noi guardiamo e dove operano i nostri eletti”. Intercettazioni che parlano chiaro, le potete leggere oggi su tutti i giornali di oggi. Certo fa strano che a fare la fila a Opera dove Cospito è stato trasferito da Sassari (leggete QUI perché) siano tutti parlamentari del PD: fanno i piangina per i delinquenti, manco il bombarolo mancato fosse Gandhi. Ma non è una novità, citofonare Battisti. Come dice Rita Dalla Chiesa in un suo tweet di oggi, Chi sta al 41 bis può avere un colloquio una volta al mese con un familiare. Chi, invece, è figlio, moglie, fratello o madre di chi è’ stato ucciso da quell’ “ospite” del 41bis, se vuole parlare con il proprio caro deve andare a trovarlo al cimitero