Roma, 31 mar – Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato con fierezza il nuovo piano per la scuola, il quale prevede l’inserimento di circa 100mila tutor e uno stanziamento di oltre un miliardo di euro per lezioni pomeridiane di recupero per tutti quegli studenti che fanno fatica ad avere risultati sufficienti. Lo stesso ha illustrato il progetto in un’intervista al Corriere della Sera: “Da settembre debutteranno poco meno di 40 mila tutor per gli studenti degli ultimi tre anni di scuola superiore e circa 10 mila orientatori, uno per ogni scuola. Il loro compito è coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano”.
Nessuna reale modifica alla scuola
Oltre a queste due fantomatiche figure, il rivoluzionario piano del ministro include la possibilità di lezioni di recupero pomeridiane, le quali sono già presenti da anni in diverse scuole e che vengono spacciate da Valditara come misure messianiche per il recupero degli studenti: “troverei curioso che uno studente preferisse non partecipare” ha affermato il ministro, come se i ragazzi fossero contenti di passare l’intera giornata in strutture che cadono a pezzi. Insomma, la ricetta Valditara per la scuola non intende apportare nessuna reale modifica al sistema scolastico, ma al contrario, punta ad incrementare i suoi punti critici dal momento che investe i pochi fondi per tutt’altro.
Silenzio su alternanza, tagli e privatizzazioni
L’idea di scuola portata avanti dal ministro si sta spostando sempre di più sul tutoraggio e orientamento, due figure da “azienda” con molti lati oscuri sul reale tipo di apporto che possono dare agli studenti se non quello di delegare in modo ancora maggiore la costruzione del proprio percorso di sviluppo. Ciò che si evince dalle manovre del ministero, è la volontà di non intaccare minimamente le fondamenta di questa scuola, fatte di privatizzazioni e tagli sulle problematiche effettive, per non parlare del silenzio assoluto sulla legge 107/2015 con la quale si è affermata l’alternanza scuola-lavoro, simbolo di sfruttamento che ha mietuto abbastanza vittime.
Andrea Grieco
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