Giovedì 23 febbraio sarà rimesso in palio il titolo mondiale femminile con salto su trampolino piccolo. Questa competizione farà parte del programma iridato per l’VIII volta nella storia, essendo stata istituita nel 2009. È dunque una prova relativamente giovane, ma al tempo stesso rappresenta la prima gara di sempre riservata alle donne. Non va infatti dimenticato come l’appuntamento sia antecedente persino alla nascita della Coppa del Mondo, avvenuta nell’inverno 2011-12.
Finora sono sei le saltatrici riuscite a fregiarsi del ruolo di campionessa del mondo. L’unica capace di ripetersi è stata la tedesca Carina Vogt, impostasi sia nel 2015 che nel 2017. La teutonica, quindi, non solo è l’unica ad aver bissato la propria affermazione, ma anche ad aver difeso con successo un titolo, poiché i suoi successi sono consecutivi.
Le altre cinque iridate sono le americane Lindsey Van (2009) e Sarah Hendrickson (2013), l’austriaca Daniela Iraschko-Stolz (2011), la norvegese Maren Lundby (2019) e la slovena Ema Klinec (2021).
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Si contano sette donne tuttora in azione ad aver già arpionato almeno una medaglia iridata di qualsiasi metallo. La graduatoria è capitanata ex aequo dalla già citata Iraschko-Stolz e dalla giapponese Sara Takanashi. Ovviamente, va rimarcato come la nipponica non abbia ancora vinto, pur essendosi fregiata di 3 podi!
3 – IRASCHKO-STOLZ Daniela [AUT]
(Oro 2011; Bronzo 2015 e 2019)
3 – TAKANASHI Sara [JPN]
(Argento 2013; Bronzo 2017 e 2021)
2 – LUNDBY Maren [NOR] (Oro 2019; Argento 2021)
2 – ITO Yuki [JPN] (Argento 2015 e 2017)
1 – KLINEC Ema [SLO] (Oro 2021)
1 – ALTHAUS Katharina [GER] (Argento 2019)
1 – SEIFRIEDSBERGER Jacqueline [AUT] (Bronzo 2013)
Volgendo lo sguardo alle nazioni emerge come le più blasonate a livello di titoli siano Stati Uniti e Germania, forti di due trionfi. Quelli americani sono però stati raccolti da due atlete diverse, mentre quelli tedeschi sono figli di un’unica saltatrice. Cionondimeno, se guardiamo alle medaglie tout-court, si nota come nessuno vanti più podi iridati quanti quelli del Giappone. Il Paese del Sol Levante, però, è incredibilmente ancora privo di ori!
5 (0-3-2) – GIAPPONE
4 (2-2-0) – GERMANIA
4 (1-0-3) – AUSTRIA
3 (1-1-1) – NORVEGIA
2 (2-0-0) – STATI UNITI
1 (1-0-0) – SLOVENIA
1 (0-1-0) – ITALIA
1 (0-0-1) – FRANCIA
La medaglia italiana porta la firma di Elena Runggaldier, che il 25 febbraio 2011 conquistò l’argento sul Midtstubakken di Oslo-Holmenkollen, classificandosi alle spalle di Daniela Iraschko-Stolz e davanti alla francese Coline Mattel.
STAGIONE 2022-2023
Nella stagione in corso si sono disputate 13 gare individuali su Normal Hill in cui si sono imposte cinque atlete diverse e sono complessivamente salite sul podio quattordici donne differenti.
La saltatrice ad aver raccolto più successi è l’austriaca Eva Pinkelnig, capace di primeggiare in 5 occasioni. Seguono, appaiate a quota 3, la tedesca Katharina Althaus e la norvegese Anna Odine Strøm. Chiudono, con 1 singola affermazione, la canadese Alexandria Loutitt e l’austriaca Chiara Kreuzer.
L’atleta a vantare più podi su NH nel corrente inverno è Pinkelnig, issatasi a quota 12 (5-6-1), il che significa come abbia mancato le prime tre posizioni solamente una volta!
Assomma 6 top-three Strøm (3-2-1), mentre sono 5 quelle di Althaus (3-1-1). Se ne contano 3 per la slovena Ema Klinec (0-3-0), la quale precede un terzetto a quota 2, formato da Kreuzer (1-0-1), dalla tedesca Selina Freitag (0-1-1) e dalla slovena Nika Kriznar (0-0-2).
In casa Italia il miglior risultato è un 6° posto firmato da Lara Malsiner a Ljubno. La gardenese vanta anche un altro piazzamento nella top-ten, una 10ma piazza raccolta settimana scorsa a Rasnov.
La sorella minore Jessica si è invece attestata due volte tra undicesima e ventesima posizione. Il suo piazzamento più nobile è il 13° posto di Rasnov.
Foto: La Presse