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La Caritas lancia una nuova proposta: Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza. Ecco tutti i dettagli (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
- Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: da chi viene la proposta?
- Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: tabella riassuntiva
- Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: quali saranno i cambiamenti?
- Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: che cos’è il Reddito di protezione?
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Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: da chi viene la proposta?
Fin dall’arrivo del governo Meloni è stato subito chiaro a tutti che il Reddito di cittadinanza non avrebbe avuto vita facile e infatti nel 2024 dovrebbe sparire per essere rimpiazzato da una misura alternativa.
Molte sono le ipotesi per questa misura alternativa, ad esempio la MIA (Misura di Inclusione attiva) che sarebbe un rimodellamento del Rdc, ma meno generoso verso i single. Tuttavia, di recente è stata presentata al governo una ulteriore proposta, per la misura che sostituirà il Rdc. L’artefice è la Caritas che ha avviato un osservatorio e ha preparato la stesura di una proposta di riforma del Rdc, già presentata al governo.
La proposta prevede lo sdoppiamento del Reddito di cittadinanza, che dovrebbe essere sostituito con due misure separate: l’Assegno sociale per il lavoro (Al) e il Reddito di protezione (Rep).
In quest’articolo approfondiremo perciò in dettaglio in cosa consiste questa proposta elaborata dalla Caritas, per dare un nuovo volto al Reddito di cittadinanza. Maggiori informazioni sono contenute nel Pdf della Caritas che riassume la proposta.
Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: tabella riassuntiva
Prima di entrare nel vivo e spiegare nei dettagli come si compongono le due agevolazioni che, nella proposta della Caritas, dovrebbero sostituire il Reddito di cittadinanza, vediamo con una tabella riassuntiva le principali caratteristiche delle tre misure: Rdc, Al e Rep.
Reddito di cittadinanza | Assegno sociale per il lavoro (Al) | Reddito di protezione (Rep) | |
Scopo della misura | Migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, aumentare l’occupazione e contrastare la povertà e le disuguaglianze | Reinserimento nel mondo del lavoro | Garanzia di un livello minimo di sussistenza; reinserimento nel mondo sociale e del lavoro |
Beneficiari | Nuclei familiari | Le persone singole | Nuclei familiari |
Requisiti | Reddito ISEE | Grave disagio economico e “Vicinanza al mercato del lavoro”. Con quest’ultimo requisito si intendono quelli che sono in una condizione di disoccupazione involontaria, ma non possono richiedere i sussidi di disoccupazione (Naspi e Dis-Coll) | Povertà economica |
Importo mensile | Importo calibrato su ISEE e composizione del nucleo familiare | Importo fisso, ma l’ammontare deve essere inferiore al Rep ed a Naspi o Dis-Coll | Somma variabile, ma l’importo deve garantire il livello minimo di sussistenza |
Durata | 18 mesi (rinnovabile) | 12-18 mesi (non rinnovabile) | 18 mesi (rinnovabile) |
Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: quali saranno i cambiamenti?
La proposta della Caritas mira a sostituire il Reddito di cittadinanza con due misure distinte e cioè, come abbiamo detto, l’Assegno sociale per il lavoro (Al) e il Reddito di protezione (Rep). Queste due misure hanno due scopi e due beneficiari diversi. Ora ci occuperemo dell’Assegno sociale per il lavoro, mentre nel prossimo paragrafo approfondiremo il Reddito di protezione.
L’Assegno sociale per il lavoro non dovrebbe prendere in considerazione il nucleo familiare, ma solo la condizione economica delle persone singole. È infatti rivolto a chi si trova in una condizione di disoccupazione involontaria, ma non può avere i sussidi di disoccupazione.
Nello specifico, la misura sarebbe aperta a quanti hanno esaurito la Naspi e la Dis-Coll, cioè sono stati beneficiari dell’indennità di disoccupazione per il tempo massimo previsto e ora non possono più riceverla. Oppure, a quanti si trovano sempre in uno stato di disoccupazione involontaria, ma non hanno i requisiti contributivi per richiedere la Naspi e la Dis-Coll.
L’ Assegno sociale per il lavoro (Al) è una misura volta al reinserimento nel mondo del lavoro dei beneficiari e, nella proposta, dovrebbe avere una durata di 12-18 mesi, ma senza possibilità di rinnovo.
Assegno sociale per il lavoro invece che Reddito di cittadinanza: che cos’è il Reddito di protezione?
L’altra misura che dovrebbe soppiantare il Rdc e affiancare l’Assegno sociale per il lavoro è il Reddito di protezione (Rep).
Il Rep mira ad identificare ed aiutare le famiglie in stato di bisogno e che non hanno un reddito sufficiente a garantire loro un minimo vitale accettabile. Di conseguenza questa misura tiene conto di tutto il nucleo familiare, dal punto di vista economico.
L’importo della Rep prevede un’erogazione per una durata di 18 mesi, con possibilità di rinnovo, ovviamente se i beneficiari continuano ad essere in gravi difficoltà economiche.
I criteri di identificazione dovrebbero essere simili a quelli del Reddito di cittadinanza, dove cioè si tiene conto di entrata e patrimonio di tutto il nucleo familiare, ma con una differenza. Il Rep infatti mira solo a quei nuclei che non hanno un livello minimo di sussistenza e versano in grave disagio economico, quindi dovrebbe essere più severo e raggiungere meno beneficiari del Rdc.
Inoltre, si tenga presente che già sul Rdc grava l’accusa di essere una spesa ingente per le casse dello Stato e queste due misure, se mai sostituiranno il Rdc, difficilmente potranno usare una dotazione più ampia. Quindi è evidente che queste saranno più selettive nella scelta dei beneficiari.
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