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Rdc con figli: mi dura fino a dicembre 2023?

7‘ di lettura

Reddito di cittadinanza 2023 per chi ha figli, cosa succederà con l’intruduzione della Mia? Ci sarà uno trattamento diverso per i percettori con figli a carico? (Scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sul Reddito di Cittadinanza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Reddito di cittadinanza 2023 per chi ha figli: chi lo percepirà fino a fine 2023?

Secondo la riforma dell’Rdc apportata dalla Legge di bilancio 2023, il sussidio non dura più 18 mesi, ma massimo 7 mesi e non può essere rinnovato.

Questa limitazione, però, non vale per le famiglie con persone disabili all’interno, con minorenni o con ultrasessantenni, per i quali valgono ancora i 18 mesi di godimento e la possibilità di rinnovo.

In quest’ultimo caso, tra i primi 18 mesi e i secondi 18 mesi di rinnovo, c’è un mese di sospensione non retribuito.

Questo significa che chi ha figli minorenni o disabili nel nucleo familiare potrà godere del Reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023, ovvero sino alla sua estinzione.

I requisiti per richiedere il Reddito di cittadinanza, invece, non sono stati modificati dalla Legge di bilancio 2023, quindi le regole sono le stesse previste dal decreto 4/2019 convertito dalla Legge 26/2019.

Possono chiedere il reddito di cittadinanza:

  1. Cittadini italiani o europei o un familiare titolare del diritto o permesso di soggiorno anche permanente o che rientra in Paesi che hanno sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale.
  2. Residenti in Italia da almeno dieci anni al momento della presentazione della domanda, gli ultimi due in modo continuativo.

I requisiti di reddito sono i seguenti:

  1. ISEE inferiore a 9.360 euro
  2. Patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 30.000 euro
  3. Patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro. La soglia è aumentata di duemila euro per ogni persona nel nucleo familiare fino a 10.000 euro e cresce di altri 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di altri 5.000 euro per ogni persona disabile della famiglia.
  4. Reddito familiare inferiore a 6.000 euro moltiplicato per i valori della scala di equivalenza che trovi in questo elenco:
  • Pari a 1 per il primo componente del nucleo
  • Aumentato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni
  • Aumentato di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino a un massimo di 2,1.

I patrimoni presi in considerazione sono quelli relativi al 2021 e quindi due anni prima della data di presentazione della Dsu.

Nessuno del nucleo familiare deve avere intestato o a disposizione un autoveicolo immatricolato la prima volta nei sei mesi precedenti alla richiesta del reddito di cittadinanza.

Nessuno della famiglia deve avere autoveicoli con cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti.

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Reddito di cittadinanza 2023 per chi ha figli: chi lo percepirà solo per 7 mesi?

Secondo la riforma del Reddito di cittadinanza, solo i nuclei familiari con figli minorenni, disabili o over 60 all’interno, possono godere del Reddito per 18 mesi.

Tutte le altre famiglie potranno ottenere il sussidio solo per 7 mesi, non rinnovabili, sino a quando, il 31 dicembre 2023, l’Rdc cesserà di esistere per essere sostituito dalla Mia.

Quindi se hai iniziato a percepire l’Rdc questo mese, potrai ottenerlo solo fino a novembre. Se invece lo inizierai a percepire dal mese prossimo, potrai percepirlo sino a dicembre 2023.

Scopri in questo articolo fino a quando si può chiedere il Reddito di cittadinanza.

Il nuovo sussidio avrà un importo base di 500 euro, ma non per tutti i cittadini.

Potranno beneficiare della Mia:

  • famiglie in difficoltà economica con all’interno soggetti non occupabili perché anziani (over 60) o disabili;
  • famiglie in difficoltà economica con all’interno soggetti occupabili che beneficiano attualmente del Reddito di cittadinanza. In questo caso l’importo sarà di 375 euro.

Per quanto riguarda la durata del sussidio, questi dovrebbero essere i tempi:

  • la Mia con famigliari non occupabili sarà esteso fino a 18 mesi (il termine sarà ridotto a 12 mesi se si tratta già della seconda domanda di Mia);
  • la Mia con famigliari occupabili, invece, non potrà andare oltre i 12 mesi per la prima istanza e 6 mesi per la seconda. Una terza domanda, in questo caso, potrà essere inviata solo dopo un anno e mezzo di pausa.

Scopri la pagina dedicata al Reddito di cittadinanza: pagamenti, diritti e bonus compatibili.

Reddito di cittadinanza 2023 per chi ha figli: i cambiamenti della normativa

Questo sussidio ha una scadenza ben precisa (salvo novità legislative e cambiamenti) ovvero il 31 dicembre 2023.

Questo è l’ultimo giorno in cui il Reddito di cittadinanza sarà in vigore: dopodiché stop ai pagamenti. La misura sarà abrogata e sostituita da altri sostegni alla povertà.

La domanda, però, non potrà più essere inviata già da novembre 2023.

Tenendo conto, dunque, che secondo la manovra dell’ultima Legge di bilancio, il Reddito di cittadinanza potrà essere erogato per un massimo di 7 mesi (non più 18), per goderne pienamentelultimo mese utile per fare domanda e per godere del sussidio di 7 mesi (interamente) è maggio.

Se il Reddito di cittadinanza è già stato percepito per 7 mensilità nel 2023 non è più possibile fare domanda, eccetto il caso in cui in famiglia ci siano minori, disabili oppure over 60.

Se invece il Reddito di cittadinanza è decaduto per il superamento delle soglie economiche, la domanda potrà essere ripresentata se si soddisfano di nuovo i requisiti economici.

Reddito di cittadinanza 2023 per chi ha figli: riepilogo nuova normativa

Ecco un riepilogo delle novità della normativa:

  • si perde il beneficio quando si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua e diventa congrua ogni offerta di lavoro arrivata sul territorio nazionale;
  • i percettori tra i 18 e i 59 anni, considerati abili al lavoro, potranno ottenere il beneficio non più per 18 mesi, ma per 7;
  • bisognerà essere residenti in Italia;
  • aver concluso il percorso scolastico obbligatorio;
  • il maggior reddito da lavoro percepito in forza di contratti di lavoro stagionale o intermittente non concorrerà dal 2023 alla determinazione del beneficio economico entro il limite massimo di 3.000 euro lordi;
  • bisognerà seguire determinati corsi di formazione, pena la decadenza dal beneficio.

Sarà necessario un periodo di almeno 6 mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale.

La partecipazione a questi corsi sarà obbligatoria, pena la decadenza dal sussidio.

Abbiamo visto il Reddito di cittadinanza 2023 per chi ha figli.

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