Brescia, 27 feb — Le primarie del Pd si sono concluse con la netta vittoria di Elly Schlein. Sui social i dem festeggiano come se la paladina della schwa si fosse aggiudicata lo scranno a palazzo Chigi, che ha prevalso solo grazie all’affluenza dei non iscritti al partito che ieri si sono precipitati in massa ai gazebo.

“Dentro tutti” alle primarie del Pd 

Nelle primarie che hanno registrato uno dei tassi di affluenza più bassi dalla fondazione del Pd, i non tesserati che hanno espresso preferenza per la Schlein sono stati infatti il 53,8% dei votanti (lasciando il 46,3% a Bonaccini) mentre la situazione si è ribaltata tra gli iscritti dem: 34,8% per Elly e 52,8% per il governatore dell’Emilia Romagna. Sono stati dunque i non tesserati a decidere le sorti del partito di cui non fanno materialmente parte se non per simpatia, tifoseria ed eventuale intenzione di voto futura, indicando una candidata la cui affiliazione al Pd risale a nemmeno tre mesi fa.    

Fra questi solerti sostenitori della Schlein figura un militante alla comunità identitaria  Brescia ai Bresciani: talmente affezionato alla causa della Schlein da essersi recato ben cinque volte, in cinque seggi diversi, a esprimere preferenza per l’opponente di Bonaccini. Si tratta, ovviamente, di un’azione dimostrativa del gruppo militante, volta a dimostrare la mancanza di verifiche sugli accessi ai seggi. Come avrebbero potuto verificare, del resto? Come detto, per votare non serve essere iscritti al Pd, e la quota (due euro) per poter partecipare alle primarie del partito degli ultrà della moneta elettronica, va corrisposta rigorosamente in contanti.

Secondo il regolamento sono ammesse le persone che «dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori» che siano «cittadine e cittadini italiani», oppure di altri Paesi dell’Unione europea ma residenti in Italia, o ancora di altri Stati ma «in possesso di permesso di soggiorno». Nessun controllo ai seggi, nessun sistema di verifica di eventuali doppioni per garantire l’univocità e l’irripetibilità del voto. Proprio per evidenziare le falle di un sistema che rischia di essere permeabile a distorsioni i ragazzi di Brescia ai Bresciani hanno voluto girare i video delle cinque votazioni, diffondendolo sui social. 

Il comunicato 

«Brescia, primarie Partito Democratico 2023: un nostro militante é andato a votare tranquillamente in diversi seggi cittadini del Pd per dimostrare ancora una volta di quale farsa si tratti», scrivono a corredo del video. «Il partito anti-italiano per eccellenza dell’invasione cercata, della svendita delle nostre industrie, del classismo arcobaleno. Abbiamo dato la nostra preferenze a Elly Schlein, in tutti e 5 i seggi, in onore del suo zaino rubato a Brescia in quel mondo reale che lei non conoscerà mai. Noi siamo Italiani, il PD fa di tutto per farcelo dimenticare. Non farti fregare».

Cristina Gauri

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