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Policlinico Foggia, «Gli appalti? Pagavamo per paura»

I controlli sui Riuniti di Foggia: «Io costretto a fare favori all’ex dirigente De Santis»

Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

08 Aprile 2023

BARI – L’ex potente capo degli appalti del Riuniti di Foggia, quel Massimo De Santis finito in carcere il 17 gennaio e passato ai domiciliari dall’8 marzo, aveva nel suo ufficio un sistema privato di telecamere che in una notte del dicembre 2021, quando l’inchiesta era appena iniziata, filmarono in diretta l’arrivo dei finanzieri. Una scena che non sfigurerebbe in una serie tv, ma che è incredibilmente vera: l’ingegnere, che si è dimesso per poter lasciare la cella, sembrava avere il controllo assoluto nell’ospedale. E poteva decidere qualunque cosa.

L’indagine riguarda cinque appalti e numerosi affidamenti diretti effettuati tra 2018 e 2021, e ipotizza a vario titolo – a carico di 11 persone – le accuse di concussione, turbativa e falso. Al centro di tutto ci sono De Santis, 62 anni, che avrebbe chiesto denaro e favori agli appaltatori del Policlinico, ma anche l’ingegnere barese Nicola Stefanelli, progettista e dirigente a tempo determinato dell’ospedale (finito ai domiciliari, il Riesame lo ha rimesso in libertà imponendogli un divieto di contrarre con la pubblica amministrazione)…

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