Un Sanremo da record: questo è il risultato dell’edizione 2023 della kermesse. Su Rai1, nell’ultima serata il festival è stato visto in media, dalle all’1.59, da 12.256.000 spettatori con il 66% di share.
Confermando un trend in netta ascesa che, ad esempio, ci ha portato la serata delle cover più seguita da quando esiste la registrazione del dato.
Dati che si fermano però per motivi tecnici alle due: escludendo quindi sia la (oggetto di mille discussioni) lettera di Zelensky all’Italia che l’attesissima e trascinante finale che ha incoronato Mengoni trionfatore da record di una edizione da record.
Non ci si inganni però con discussioni di lana caprina sulla “disaffezione media per la TV”: proprio uno share superiore al 60% su un media “in declino” dimostra l’opposto che vari “bastian contrari per forza” vorrebbero farvi credere.
Un Sanremo da record, mai come quest’anno (e con tante polemiche)
Diamo per buona l’opposizione che abbiamo sentito più spesso sui social.
Eh, ma lo share sale, però meno gente che in passato guarda la TV, quindi è come se meno gente guardasse.
Innanzitutto scopriamo da questo dato in ascesa che, come accadde per Sanremo 2022, le improbabile minacce di boicottaggio dei “notutto” (ieri i novax, oggi anche i vatnik seguaci dello Zar di Russia Putin) non sono riuscite ad intaccare il lustro di una manifestazione che Amadeus sta rendendo da record.
In secondo luogo è evidente che lo share va calcolato su chi guarda la TV, non sulla “popolazione Italiana”.
E scopriamo che chi guarda ancora attivamente gli “old media” (TV e Radio) lo fa anche per trasmissioni ancora come Sanremo.
In terzo luogo la presunta (e capziosa) contestazione che “la gente non guarda più la TV perché disprezza trasmissioni come Sanremo” frana sulle considerazioni social.
Per cinque giorni Sanremo2023 è stato hashtag verticale fisso su Twitter, ancora attivissimo, vitale e strapieno e nella quinta serata la Ferragni ha avuto modo di leggere memes presi proprio di lì. Per non parlare dei “trend verticali” legati allo stesso Amadeus e ai singoli cantanti e presentatrici.
Oltre che dalla pletora di “gruppi di ascolto” formati su Facebook, Telegram e altri servizi simili per commentare il Festival.
Tra i social e RaiPlay la fitta presenza virtuale di Sanremo ha avuto modo di farsi sentire tanto quanto quella fisica.
Controprova è il caso Amadeus
Chi trova Instagram trova un tesoro: il caso Amadeus
Il presentatore della Kermesse il primo giorno si è trovato in dote un account Instagram.
Account che, nonostante poche foto in cinque giorni ha quasi raggiunto i due milioni di follower.
Gli addetti ai lavori sanno che una “spunta blu” (che su Instagram a differenza dell’attuale Twitter richiede un fortissimo “intuitus personae”, contatti diretti con Instagram e non l’oboletto mensile) in grado di muovere milioni di utenti in pochi giorni può essere valutata con cifre a quattro zeri.
Partendo da un bagaglio di conoscenze, competenze e contenuti pari a zero solo col traino di Sanremo Amadeus si trova ora in tasca con un autentico tesoro che molti falliscono nell’ottenere consultando guide intere.
Il che è un’ulteriore riprova della qualità di Sanremo come qualcosa che trascende le stesse capacità dei “creatori di contenuti” diventando esso stesso contenuto globale, diffuso, immateriale ed amato. O odiato.
Le mille polemiche su Sanremo
Anche le polemiche di Sanremo fanno parte del gioco.
L’anno scorso non avremmo forse avuto una ricompensa così forte da riportare Amadeus e Fiorelllo sull’Ariston anche oggi se i novax non avessero deciso di indignarsi in massa chiedendo la testa di Fiorello.
I novax sognavano una RAI devastata con un Fiorello in miseria pronto a implorare il loro perdono, hanno avuto Amaeus top influencer e Fiorello guida del Dopofestival.
E quest’anno vatnik e novax hanno contribuito, polemica dopo polemica, a elevare il record di Sanremo.
Certo, poco coraggiosa l’idea di mandare la lettera di Zelensky solo alla fine dei giochi, in terza serata andante, ma il fuoco delle polemiche non è mancato.
Tra Fedez che strappa foto di viceministri e bacia Rosa Chemical, Blanco e il suo “momento Bugo”, una stupenda Paola Egonu resa oggetto di strali e contestazioni, Sanremo è sempre stato, e sempre sarà, il momento polemico che ama far parlare di se e si innesca nella politica e nella società Italiana.
Qualcuno chiede che i vertici cambino, non è detto che accadrà, ma il gioco del Palco delle Rose è questo: perché Sanremo e Sanremo. Che lo si voglia o no.
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