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Come funziona la pensione integrativa per i vigili del fuoco? Ecco alcuni esempi (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Pensione integrativa per i vigili del fuoco: il Fondo Pre.Si.Di.
- Pensione integrativa per i vigili del fuoco: come funziona?
- Pensione integrativa per i vigili del fuoco: le critiche
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Pensione integrativa per i vigili del fuoco: il Fondo Pre.Si.Di.
Per i vigili del fuoco, così come per le Forze Armate e la Polizia, è accessibile il Fondo pensione Pre.Si.Di. (Previdenzia, Sicurezza e Difesa).
La pensione integrativa per i vigili del fuoco nasce alla luce dell’inflazione che ha colpito il nostro Paese provocando la perdita del potere d’acquisto delle pensioni rispetto al caro prezzi e al caro energia.
In pratica, il Fondo dovrebbe consentire a chi va in pensione con il sistema contributivo (contributi versati dal 1° gennaio 1996), un assegno previdenziale consono alle esigenze della vita.
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Pensione integrativa per i vigili del fuoco: come funziona?
Il Fondo Pre.Si.Di. è stato istituito tramite atto pubblico e riguarda, come già anticipato, i settori della Previdenza, della Sicurezza e della Difesa, tra cui il Corpo Nazionale dei vigili del fuoco.
Questo Fondo, definito “il veicolo previdenziale dei militari” dal Segretario Generale, Fabrizio Di Mattei (SIM GDF – Guardia di Finanza), è destinato, sulla carta, a tutelare, dal punto di vista previdenziale, gli appartenenti a questi settori.
Il Fondo si rivolge a una platea di potenziali beneficiari di circa 520mila unità, tra vigili del fuoco, Forze Armate e forze di Polizia.
Come funziona il Fondo Pre.Si.Di.? Si tratta di un fondo pensione chiuso, che viene alimentato con il versamento dell’1% della contribuzione mensile dell’aderente, consentendo, a chi ne fa parte, di incrementare l’importo dell’assegno pensionistico e di ottenere forme previdenziali complementari per sé stessi e per i propri familiari.
Volendo fare un esempio, un vigile del fuoco che ha aderito al Fondo Pre.Si.Di., con una retribuzione mensile di 1.500 euro al mese – dopo 5 anni di servizio la retribuzione base è compresa tra i 1.200 e i 1.972 euro al mese -, verserà ogni mese 15 euro nel Fondo.
Dopo 20 anni di permanenza nel Fondo, l’importo versato sarà di circa 3.600 euro (esclusi eventuali scatti di anzianità e aumenti dello stipendio mensile).
Le contribuzioni versate verranno gestite dalla società di investimento competenti. Spetta alle organizzazioni rappresentative del personale decidere la quota a carico del datore di lavoro, circa l’1% del proprio stipendio.