Ci ha lasciati, proprio nell’ultimo giorno del 2022 il Papa Emerito Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger. Il Papa tedesco è considerato un conservatore, grande teologo, che ha apportato molti cambiamenti nei riti della Chiesa Cattolica
Maria Catalano Fiore
Ci ha lasciati, l’ultimo giorno dell’anno 2022 il Papa Emerito della Chiesa Cattolica: Benedetto XVI, 265° successore di Pietro, settimo pontefice tedesco nella storia della Chiesa Cattolica, al secolo Joseph Aloisius Ratzinger, pontefice dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013.
Dalla mattinata del 2 gennaio sono cominciate le visite di commiato di fedeli. Tra i primi a porgergli omaggio, Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli esteri Antonio Tajani ed il senatore a vita Mario Monti. Molti i Capi di stato e le importanti presenze internazionali che hanno confermato la loro presenza ai funerali: il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, con la presidente del Bundestang, Baerbel Bas ed il ministro presidente della Baviera con una delegazione dell’Arcidiocesi di Monaco, omaggeranno uno dei loro figli più prestigiosi. Prevista anche la presenza di delegati dell’Associazione dei Fucilieri di montagna bavaresi, di cui Ratzinger è stato membro onorario.
Nella chiesa di Sant’Oswald, nel villaggio di Marktl am In in Baviera, dove è stato battezzato, così come nella sua casa natale, sono aperti due libri di condoglianze.
Il premier ungherese Victor Orban, accompagnato dalla moglie, ha reso omaggio, nella mattinata del giorno 3 gennaio, alla salma del Papa Emerito Benedetto XVI, accolto da padre Georg Ganswein Prefetto della Casa Pontificia, ma soprattutto segretario privato del Papa emerito.
Hanno confermato per la partecipazione al funerale, il presidente polacco Andrzej Duda, la regina Sofia di Borbone, madre del re di Spagna Felipe accompagnata dalla più alta carica cattolica spagnola. In Spagna, dall’Arcivescovo di Barcellona, sarà officiata una messa solenne in suffragio, all’interno nella Sagrada Familia.
In rappresentanza del Patriarca ecumenico Bartolomeo, del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli, presenti il Metropolita di Calcedonia Emmanuel e d’Italia Policarpo. Confermata la presenza del Patriarca di Antiochia de Siri, Ignazio Yousef III Yournan e del Metropolita della Chiesa russa Antonj di Volokolamsk.
Presenti anche il presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa , ed i monarchi del Belgio, Filippo e Matilde, ecc… e chiunque voglia omaggiare la salma di questo Papa “Storicamente alternativo”.
Tra commozione e preghiere tanti sono stati anche i giovani, compostamente in fila giunti a Roma, oltre 100.000 presenze al giorno. Il Comando dei vigili del fuoco di Roma sta garantendo la sicurezza in piazza San Pietro. Postazioni mediche sono, ovviamente, disponibili.
Joseph Ratzinger, nato in Baviera (Germania) nel 1927, si è spento a Roma, nella Città del Vaticano. Controversa, per molti, la decisione di “abdicare”, occupare, nei suoi ultimi anni, un diverso ruolo all’interno della Chiesa: farsi supportare nel ruolo di Papa, in un un momento di grave crisi, da una figura più giovane e più popolare.
Una operazione estremamente intelligente, non compresa però da molti. Una decisione particolarmente difficile per chi a soli 4 anni, incrociando un Monsignore, aveva fermamente deciso di diventare un religioso. Decisione confermata vivendo lo stato sociale, e gli orrori, in cui versava la nazione tedesca dalla fine della prima guerra mondiale in poi. Entrato in seminario a 12 anni, nel 1939, è costretto all’iscrizione nella “Gioventù Hitleriana” che riesce a driblare, anche se non può sottrarsi ai regolamenti militari pena la fucilazione.
Tra mille avventure, fughe e rifiutando di sparare un qualsiasi colpo, intraprende, comunque, studi ginnasiali e poi, finalmente, studi di Filosofia e Teologia, a fine guerra, tra il 1946 ed il 1951, quando, a 24 anni, viene ordinato sacerdote insieme a suo fratello maggiore Georg. Insegna e prosegue i suoi studi presso le Università di Bonn (1959-63), Munster (1963-66), Tubinga (1966-69), Ratisbona (1969-77) ricoprendo importanti incarichi quale affermato professore di teologia.
Molto importante, per lui, professore di teologia, partecipare, nel 1962, al “Concilio Vaticano II”. Ha contatti con molti Cardinali e studiosi. Ratzinger viene considerato da tanti un riformatore.
Arcivescovo di Monaco e Frisinga, creato cardinale da papa Paolo VI nel 1977 e chiamato in Vaticano. Nel 1981 è nominato da Giovanni Paolo II, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ed è fra i suoi più stretti collaboratori.
Con il Conclave del 2005 succede proprio a papa Giovanni Paolo II. Assumendo il suo nuovo nome intende riallacciarsi, oltre che a San Benedetto, patriarca del monachesimo occidentale, molto venerato in Baviera, anche a papa Benedetto XV che ha guidato la Chiesa durante il primo conflitto mondiale.
Uno degli snodi fondamentali del pontificato di Benedetto XVI è il dialogo ecumenico con il Patriarcato di Costantinopoli e la Chiesa Ortodossa tutta. Significativa la “Dichiarazione di Ravenna” nel 2007 protesa ad un passo risolutivo sul ruolo del papato.
Molte le norme per uno “snellimento” della burocrazia ecclesiastica, ma nel contempo la conoscenza, e ripristino, della lingua latina per celebrazioni importanti ed incontri internazionali. Snellimento, ed adeguamento, anche su diversi capi di vestiario papale.
Nel Concistoro ordinario del febbraio 2013 Ratzinger annuncia la sua “Cessazione per rinuncia a “Successore di San Pietro”
“Non è stato mai un Papa ombra!” ribadisce in vari comunicati stampa, il suo biografo, Peter Seewald. Benedetto XVI, una volta ritirato, ha giurato obbedienza al nuovo Papa ed ha mantenuto la parola, la sua “ombra” su papa Bergoglio è una assurdità.
Le “Cessazioni per rinuncia”, sancite dal diritto canonico, non dimissioni, di un papa son un evento molto raro, ma non nuovo, all’interno della Storia della Chiesa Cattolica. Ben otto sono i Papi che nel corso di oltre 2000 anni hanno dovuto affrontare questa difficile decisione. Secondo quanto conclamato da fonti storiche certe o almeno molto attendibili.
Gli otto papi rinunciatari sono: Clemente I (fonti incerte nel 97 d.C.); Ponziano (235 d.C.); Marcellino (304 d.C.); Silverio (537 d.C.); Benedetto IX (1045 d.C.); Gregorio VI (1046 d.C); Celestino V ( 1294 d.C.); Gregorio XII (1415 d.C.)
Funerali pubblici, per il Papa emerito Benedetto XVI, domani 5 gennaio alle ore 9,30, in Piazza San Pietro, presieduti da Papa Francesco. Presenti Autorità e gente comune, fedeli o meno, presenti da tutto il mondo per una cerimonia storicamente unica: la prima cerimonia funebre di un pontefice presieduta da un altro pontefice.
“Assecondando il desiderio del Papa emerito, i suoi funerali si svolgeranno nel segno della semplicità. Saranno Solenni, ma sobri.”. Una semplice bara di cipresso per le sue spoglie mortali, poi, secondo le leggi vigenti, sarà posta all’interno di un’altra di zinco e questa, infine in un’ultima bara di legno.
Al termine della cerimonia, le sue spoglie saranno portate all’interno della Basilica di San Pietro e quindi nelle Grotte Vaticane per la tumulazione.
Per quanto le cerimonie si stanno svolgendo in modo sobrio, 600.000 sono i giornalisti accreditati in Vaticano, lo ha reso noto il direttore della sala stampa stessa con i vari dettagli.
Persino il Dalai Lama ha scritto alla Nunziatura apostolica di New Delhi per esprimere la sua tristezza: “Prego per il nostro fratello spirituale tanto ci legava in relazione ai valori religiosi ed umani”, ha scritto. ” In un momento in cui assistiamo a tensioni in diverse parti del mondo, possiamo prendere da lui e dai suoi scritti, tante lezioni…e porgo le mie condoglianze ai membri della Chiesa Cattolica”.
Sono in uscita, postumi, come da sua volontà, tra il 20 ed il 25 gennaio, per le edizioni Mondadori, Paoline e Garzanti, tre suoi saggi su: “Che cos’è il Cristianesimo. Quasi un testamento spirituale”, “Le ultime conversazioni”, “Testamento spirituale”.
Sono raccolte di scritti e riflessioni di questi ultimi anni, seguendo vari scritti di Sant’Agostino su temi fondamentali della religione cristiana, sottolineando l’importanza delle radici del Cristianesimo, il dialogo tra le diverse religioni e l’importante legame tra Cristianesimo ed Ebraismo.
Man mano argomenti più teologici vengono affiancati ad esperienze e ricordi personali di tutta una intensa vita di studioso, teologo, Papa. Un grande Papa, di riconciliazione e riappacificazioni, come ci dimostrerà il futuro. R.i.p.
Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Contatti: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it. Grazie.