Roma, 30 gen – Qualsiasi siano la sua natura e i suoi obbiettivi, il terrorismo continua a mietere vittime in tutto il mondo. La lunga scia di sangue del terrorismo fondamentalista ci porta oggi in Pakistan, dove almeno 32 persone sono state uccise in un attentato contro una moschea nella città pakistana di Peshawar. L’esplosione è avvenuta intorno alle 13:30 durante la preghiera pomeridiana nella città nord-occidentale, vicino al confine con l’Afghanistan. Una parte dell’edificio è andata distrutta e le autorità sostengono che, oltre alle vittime e ai 150 feriti, diverse potrebbero essere ancora le persone sepolte sotto le macerie. La maggior parte delle vittime dell’attentato facevano parte delle forze di polizia pachistane che, come ritengono le stesse, potrebbero essere stati il reale obiettivo dell’attacco suicida.

Attentato religioso o contro le forze di polizia pachistane?

Le prime testimonianze parlano di un attentatore, seduto in prima fila, che si sarebbe fatto esplodere. Al momento ancora nessuna sigla ha rivendicato l’attentato. Il capo della polizia di Peshawar, Muhammad Ijaz Khan, ha dichiarato ai media locali che, al momento dell’esplosione, erano presenti nell’area tra i 300 e i 400 funzionari di polizia. In una dichiarazione a caldo, il primo ministro Shehbaz Sharif ha radicalmente condannato l’attacco affermando che, chiunque siano i suoi responsabili, “non hanno nulla a che fare con l’Islam. L’intera nazione è unita contro la minaccia del terrorismo”. I talebani pakistani però, sono tra i gruppi che in passato hanno effettuato maggiori attacchi. Nel novembre scorso, i talebani hanno posto fine a una tregua e, da allora, la violenza nelle strade pachistane è aumentata radicalmente. Lo scorso marzo, Peshawar è stata l’obiettivo di un altro attentato che uccise decine di persone in una moschea sciita.

Altre possibili vittime tra le macerie

La moschea è ricoperta di mattoni e detriti e in questo momento sono ancora in corso le operazioni di salvataggio di altre vittime rimaste sepolte nella deflagrazione all’interno della moschea. Il bilancio delle vittime sembra infatti destinato a salire nelle prossime ore. A confermare questa triste opzione è Mohammad Asim, portavoce dell’ospedale locale, che conferma le condizioni critiche di alcune vittime sopravvissute al disastro. “È una situazione di emergenza”, ha aggiunto Asim. Il Lady Reading Hospital ha dichiarato lo stato di emergenza e continuano a ricevere feriti dal luogo dell’incidente, diffondendo appelli per immediate donazioni di sangue.

Andrea Bonazza

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