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Quali sono i requisiti per Opzione Donna 2023? Ecco cosa cambia rispetto all’anno scorso e come fare domanda (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Requisiti per Opzione Donna 2023: quali sono?
- Requisiti per Opzione Donna 2023: differenze e critiche
- Requisiti per Opzione Donna 2023: come fare domanda?
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Requisiti per Opzione Donna 2023: quali sono?
Opzione Donna è stata confermata anche per il 2023: è possibile inoltrare domanda all’INPS.
Ma con l’ultima legge di bilancio si è proceduto a modificare buona parte della struttura originaria della misura previdenziale anticipata riservata alle donne lavoratrici.
Quali sono i requisiti per Opzione Donna 2023?
- avere almeno 60 anni di età (donne senza figli);
- 59 anni di età (donne con un figlio);
- 58 anni di età (donne con 2 o più figli);
- 35 anni di contributi versati.
Inoltre è obbligatorio appartenere a una delle seguenti categorie:
- lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi con procedure aperte presso il Ministero del Lavoro;
- caregiver che, alla presentazione della domanda, da almeno 6 mesi assistono il coniuge o un familiare di primo grado convivente con disabilità grave (Legge 104, art. 3 comma 3) o un parente o un affine entro il secondo grado, con disabilità grave, se i genitori o il coniuge di quest’ultimo abbiamo più di 70 anni, siano invalidi o deceduti;
- invalide civili con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%.
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Requisiti per Opzione Donna 2023: differenze e critiche
Rispetto alla misura in vigore fino al 2022 sono notevoli le modifiche apportate dal Governo Meloni.
Fino all’anno scorso l’unica distinzione era tra le lavoratrici dipendenti e le lavoratrici autonome: le prime potevano accedere a Opzione Donna a 58 anni, le seconde a 59 anni.
È stato (purtroppo) confermato il ricalcolo dell’assegno con le regole del sistema contributivo, anche se i contributi sono stati versati prima del 1996.
Significa che, chi accede a Opzione Donna vedrà il suo assegno tagliato di circa il 30% rispetto a un importo calcolato con il sistema misto.
Le modifiche hanno generato una fortissima riduzione della platea di potenziali beneficiarie: dalle 23mila del 2022 alle circa 3.000 previste nel 2023.
Da qui l’ondata di polemiche e di contestazioni mosse dalle associazioni e dai Sindacati. Il Governo, in primis il Ministro Calderone, aveva promesso un confronto, mai programmato.
Si era anche ipotizzato un passo indietro dell’esecutivo Meloni e una proroga di 6-8 mesi con i vecchi requisiti, ma anche la revisione è slittata a data da destinarsi.
Ricordiamo, però, che chi ha maturato i requisiti (58-59 anni di età e 35 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2022, può accedere alla “vecchia” Opzione Donna.