L’interrogato è coinvolto e ferito nella rissa a colpi di coltello avvenuta a Capurso il 16 marzo scorso in cui è morto il muratore 29enne di Mola di Bari Vito Caputo
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Redazione online
23 Marzo 2023
BARI – Dai dati contenuti nei telefoni sequestrati, incrociati con le immagini della videosorveglianza e le dichiarazioni di indagati e testimoni, gli inquirenti ritengono di poter chiudere il cerchio sulla rissa – questa la momento l’ipotesi della Procura – al culmine della quale una settimana fa, a Capurso, è morto il 29enne Vito Caputo.
Il pm Michele Ruggiero ha disposto una consulenza tecnica sui cellulari sequestrati agli indagati (l’incarico per gli accertamenti tecnici irripetibili sarà conferito lunedì). Contemporaneamente il pm sta raccogliendo le dichiarazioni dei protagonisti di quel violento litigio finito in tragedia. In tre sono indagati per il reato di rissa aggravata dalla morte di uno dei partecipanti: l’amico 26enne della vittima, di Mola di Bari, padre e figlio di Capurso di 50 e 25 anni, tutti rimasti feriti nella colluttazione. Causa scatenante della rissa sarebbe stata una lite tra il 25enne a la ex (attuale compagna del 26enne di Mola) per l’affidamento del figlio minorenne. Padre e figlio sarebbero stati inseguiti in auto dagli atri due e poi i quattro avrebbero ferocemente litigato, finendo per aggredirsi a colpi di coltello (non trovato).
Il 26enne di Mola, amico della vittima, è già stato interrogato e per oltre due ore ha raccontato al pm la sua versione dei fatti. Lunedì toccherà al 50enne. Il figlio, che stando ad una prima ricostruzione sarebbe l’autore materiale del ferimento mortale, al momento non è stato ancora sentito.