Roma, 6 mar – Il governo prepara una nuova stretta sul fumo, estendendo il divieto anche a determinati luoghi all’aperto e mettendo nel mirino anche le sigarette elettroniche. Ma, da Salvini a Sgarbi, la proposta ha trovato diverse resistenza anche nella maggioranza.

La nuova stretta sul fumo del ministro Schillaci

A vent’anni di distanza dalla legge Sirchia, che nel 2003 fece da vero e proprio spartiacque con il divieto di fumare nei luoghi pubblici al chiuso, il ministro della Salute Orazio Schillaci vuole predisporre nuove restrizioni. La bozza del provvedimento prevede che il divieto di fumare venga esteso ad alcuni luoghi all’aperto, come parchi pubblici, dove in presenza di bambini e donne incinte dovrà essere rispettata una distanza minima di due metri, fermate di mezzi pubblici, e tavolini all’aperto di ristoranti e bar, i quali dovranno allestire spazi separati per fumatori e non fumatori. Proibizioni che riguarderanno anche le sigarette elettroniche e quelle da tabacco riscaldato.

Salvini contro il provvedimento

Un progetto di riforma che però non è piaciuto a molti. Tra le voci critiche provenienti dallo stesso governo c’è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha attaccato soprattutto l’estensione alle sigarette elettroniche giudicandola eccessiva. Questo il suo commento sui social: “Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato. Voi che dite?”. C’è chi, però, contesta la buonafede del vicepremier ricordando come la Lega abbia ricevuto finanziamenti per la campagna elettorale da un’azienda del settore.

Sgarbi alla carica: “Visione dittatoriale e intimidatoria”

Di tutt’altro calibro le obiezioni del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, per il quale l’iniziativa andrebbe contro le libertà individuale e il buon senso delle persone, finendo per essere una ingerenza dello stato nelle vite dei cittadini, eventualità che il critico d’arte non esita a paragonare alle forme di dittatura comuniste: “Il proibizionismo è irragionevole perché non si inquina l’aria con le sigarette. Quella del ministro Schillaci la trovo una visione dittatoriale e intimidatoria, il centrodestra è un’area di buon senso e questa è una cosa tipica di un regime autoritario e dittatoriale comunista. Se ora Schillaci vuole dare prova di essere comunista benissimo ma io non ci sto”.

Michele Iozzino

Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.