Roma, 21 feb – Turchia e Siria non trovano pace nel conteggio dei morti del sisma che li ha colpiti ormai due settimane fa. Adesso i due Paesi si trovano ad affrontare nuove scosse di terremoto, più leggere ma ancora una volta letali.

Magnitudo 6.4 e 5.8 ad Hatay, nel sud est della Turchia, al confine con la Siria, come riporta Tgcom24. Meno forti dei quasi 8 di due settimane fa, ma produttive di ulteriori drammi. Il ministro dell’Interno Suleyman Soylu ha dichiarato che tre persone hanno perso la vita e ha sottolineato la presenza di 213 “nuovi” feriti. Non meglio è andata alla Siria, che dall’ultima scossa ha ricavato altre 5 vittime: quattro di queste sono decedute nella fuga, prese dal panico ad Aleppo e Tartus. La quinta vittima, una donna, ha perso la vita a Latakia. In entrambi i paesi sono partite evacuazioni di massa, pure dagli ospedali.

L’epicentro della scossa più pesante

È tra Samandag, una località costiera vicino al confine con la Siria, e a Defne, che si è verificata la scossa più pesante, quella di 6.4. Sisma che, comunque, è stato avvertito ancora una volta nei Paesi confinanti: da Cipro, all’Iraq, ovviamente in Libano e anche in Egitto. Il presidente turco Recep Erdogan si era recato in visita ad Hatay poco prima delle ultime scosse, dicharando: “Vogliamo spostare il centro delle città che si trovano in pianura verso le zone di montagna”, per ridurre i rischi futuri.

Alberto Celletti

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