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La coda di paglia di Giorgia Meloni | La Voce News

Affonda un barcone con 250 migranti a bordo. Tragico bilancio.

Gianvito Pugliese

Francamente stamani ero parecchio indeciso: avrei voluto affrontare il discorso del serio tentativo di Giorgia Meloni di accreditarsi in Italia, oltre che in Europa ed oltre Oceano, come la leader di una destra italiana nuova, nel solco delle tradizioni della destra liberal-conservatrice moderata, lasciandosi alle spalle, definitivamente, quella enorme palla al piede che è il retaggio delle origini, finanche quelle recenti di Fratelli d’Italia, che di certi passati non si era mai totalmente liberata. Mi fermo qui, sarà domani o prossimamente. Aggiungo solo, forte dell’esperienza maturata avendo scritto per Puglia d’oggi, l’ex panino del Roma, diretto da Pinuccio Tatarella prima ed il fratello Salvatore poi, che la Meloni prova con tutte le sue forze, evidentemente, a far fare il salto di qualità a quel progetto del Ministro dell’Armonia (Giuseppe Tatarella), che la morte improvvisa dello stesso, che non si risvegliò da un’intervento chirurgico, non consentì di far decollare efficacemente, anche per il linciaggio mediatico di Gianfranco Fini, unico caso in cui la destra non fece quadrato e consentì ai giornali ed alle tv del Cavaliere di fare di una comune fesseria una questione di stato.

Opto invece, come si capisce dal titolo per tutt’altro argomento, che in apparenza sembra del tutto avulso, ma che è profondamente collegato al primo e tocca la grande differenza per la Meloni tra il volere ed il potere reale.

Andiamo al fatto: al largo di Crotone sulla costa calabrese è esploso (sembra) ed affondato un barcone (l’ennesima carretta del mare) con a bordo 250 migranti. Al momento rinvenuti 45 corpi privi di vita, compresi bambini ed un neonato, e 80 migranti tratti in salvo. Dunque siamo esattamente alla metà (125) dispersi.

Pare si sia verificata un’esplosione a bordo, alcune vittime presentano segni di bruciature o ustioni. Giorgia Meloni: “Vite stroncate da trafficanti, non speculare sui morti”.

Esprime “profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini.

È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del ‘biglietto’ da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro.

Il Governo è impegnato a impedire le partenze e, con esse, il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole”,

Così Giorgia Meloni dopo aver appreso della strage al largo delle coste calabresi avvenuta questa mattina alle prime luci dell’alba. Le sue parole arrivano mentre i soccorsi stanno ancora recuperando i corpi e dando aiuto ai superstiti. Il bilancio è di almeno 40 vittime, tra cui diverse donne e bambini, ma il loro numero aumenta di ora in ora. 

Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole”, ha aggiunto la premier. Ripeto le parole testuali della Meloni evidenziandole in grassetto.

La Geo Barents

Fino a quel momento nessun commento, o quantomeno commento virale, almeno che mi risulti, ma non è difficile per la leader di FdI presagire che la gente ragionante, a differenza dei minions indottrinati (da qualunque partito), faccia il collegamento con la nave della Ong Geo Barents, di Medici senza frontiere, bloccata nel porto di Augusta (Sicilia) per venti giorni e la tragedia avvenuta. Certo, non erano altissime (e nemmeno alte) le probabilità che la Geo Barents incrociasse in quel mentre al largo di Crotone e potesse accorrere in soccorso, ma non lo si può neanche escludere categoricamente. Meloni lo sa, perché di tutto la si può accusare, ma di certo non di essere ostica alle opinioni del corpo elettorale. “Stona” (ecco che viene fuori in critico musicale che è in me, ho cominciato così, molti dei lettori lo sanno) con un il suo progetto liberal-conservatore democratico, quel provvedimento, che parte dal falso presupposto, mai provato (quì il garantismo del destra-centro è andato a farsi benedire), che le navi delle Ong, i loro comandanti, e gli equipaggi e la stessa dirigenza delle Ong sia un’associazione a delinquere complice degli scafisti. Per non parlare del divieto di operare altri soccorsi in mare, dopo il primo (per questo è stata punita la Geo Barents), in aperta violazione del diritto internazionale e delle leggi del mare. Norme, quelle recenti del Governo Meloni, che non potranno reggere all’esame della magistratura, perché manifestamente in contrasto con disposizioni e principi legislativi che, per la gerarchia delle fonti normative sono indiscutibilmente primari. Ma da un Governo che, insediandosi, si è volutamente privato di tutti i Consiglieri di Stato, certo molto potenti, ma altrettanto preparati, che si approvino norme illegittime in Cdm ed in Parlamento è il meno che possa capitare.

Matteo Piantedosi

Parole (ndr. quelle della Meloni) a cui fanno eco quelle del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, commenta RaiNews 24: “Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate. È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive”. 

È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi“, ha concluso l’ex Capo Gabinetto di Matteo Salvini al Viminale, promosso Ministro del medesimo Dicastero.

E’ appena il caso di sottolineare che come ci ha ricordato il Post: “Il fermo è arrivato dalla capitaneria di porto, che dipende dal ministero dei Trasporti: cioè dal ministro Matteo Salvini, noto per la sua ostilità contro le ong”.

Piantedosi non prenderà lezioni, lui precisa “morali”, da nessuno. Forse è proprio per questo suo principio (chi non prende lezioni non impara nulla) che scrive “il miraggio illusorio di una vita migliore“. Certo se mi fa comodo ignorare le condizioni per cui i migranti hanno avviato l’attraversamento di mezza Africa (in media più due anni affrontando ilo deserto), i lager libici, con contorno di stupri e torture (per altri due anni scarsi di media), e l’attraversamento del Mediterraneo, non in navi di lusso, ma in barconi o gommoni fatiscenti, che trasportano carichi umani per almeno dieci volte di più della capienza, attraversamento affrontato nella piena consapevolezza che le probabilità di arrivare non sani, ma vivi a destinazione, sono minime.

La Meloni, con arguta intelligenza ha provato oggi a mettere le mai avanti, immaginando il putiferio che né verrà, ad utilizzare messaggi da libro cuore di Edmondo De Amicis “non speculare sui morti”. In altre parole ha agito come chi sa di avere la coda di paglia; in quel campo specifico un alleato (a fasi alterne concorrente) le ha forzato la mano. Sbaglierò ma il suo Ministro degli interni che, tanto per cambiare, insulta con quella frase inopportuna la povera gente e quegli esseri che tutto sono fuorché potenti (quando insultava la Francia, almeno se la pigliava con una che conta) è comunque una bella patata bollente, né più né meno del primo fan -Raffaele Mataldi- della Presidente Meloni che, commentando il suo post, le suggerisce di far arrestare i giudici che fanno il loro lavoro, “giudicano” appunto, e non strisciano come vermi obbedienti ai desiderata del governante di turno. E se quest’ultima non è un’idea nazi-fascista o, se preferisce, da dittatura comunista -le dittature sono tutte simili se non proprio uguali-, illustre Presidente, mi dica Lei cos’è.

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