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Inflazione record, in difficoltà un cittadino su 3

5‘ di lettura

L’inflazione record pesa sui cittadini: uno su 3 sta vivendo un disagio economico. Un’indagine di Altroconsumo spiega come stanno reagendo gli italiani rispetto al caro vita. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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L’inchiesta è stata condotta in accordo con altre associazioni di tutela dei consumatori, attive in Spagna, Belgio e Portogallo. Il risultato è interessante (e preoccupante), spiega quali sono i comportamenti dei cittadini in questo periodo.

Molto dipende ovviamente dalle condizioni di partenza. La soluzione più frequente è un taglio dei consumi. Per altri la riduzione delle spese non è sufficiente e sono costretti a ricorrere a prestiti.

Su questo argomento c’è un post che spiega qual è l’intenzione del governo contro il caro bollette: aiuti tutto l’anno, ma a chi consuma meno; c’è un post che spiega come il caro energia stia pesando anche su chi usa il caminetto.

Inflazione record, la situazione peggiora

Altroconsumo aveva già effettuato una ricerca nell’aprile del 2022. All’epoca il 31 per cento degli intervistati ha dichiarato di non aver avuto la possibilità di mettere da parte qualche euro di risparmio, una condizione – hanno precisato – che va avanti in questo modo dal 2021.

Ebbene, otto mesi dopo, dicembre 2022, quella percentuale è salita al 41 per cento. La situazione è decisamente peggiorata. E non solo per quel 41 per cento. Molte delle persone contattate durante la ricerca hanno infatti raccontato che è stato impossibile mettere da parte qualche euro, in tanti sono stati costretti a far fondo ai risparmi accumulati negli anni precedenti. Chi non aveva nulla da parte ha fatto ricorso, come accennato, a prestiti di amici o parenti (il 13 per cento).

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Inflazione record, spese di prima necessità

Molti i nuclei familiari che non sono riusciti a coprire le spese di prima necessità. In particolare i costi per le bollette dell’energia (il 42 per cento degli intervistati non riesce a pagarla).

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Per il 20 per cento è stato invece necessario cambiare in modo radicale anche il tipo di alimentazione. Il 31 per cento dei cittadini ha ridotto la spesa per la carne e il pesce e il 16 per cento ha quasi rinunciato a mangiare frutta.

Le rinunce sul cibo sono sempre state le più significative, l’indicazione precisa di un disagio economico più profondo.

In questo schema analizziamo come sono cambiate le abitudini  alimentari dei cittadini:

  • compro più alimenti in promozione o scontati: 64 per cento;
  • compro più alimenti di marche economiche: 47 per cento;
  • compro meno alimenti non essenziali: 46 per cento;
  • compro più spesso al discount: 44 per cento;
  • compro meno pesce e carne: 31 per cento;
  • compro più alimenti a lunga conservazione: 22 per cento;
  • compro meno cibo in generale: 20 per cento
  • compro meno frutta e verdura: 16 per cento.

Ma vediamo quali sono gli altri dati emersi dall’indagine effettuata dall’associazione a tutela dei consumatori.

Inflazione record, altri impatti negativi

Il 44 per cento delle famiglie che già erano in condizioni di disagio economico hanno subito a causa dell’inflazione un ulteriore peggioramento della qualità della vita.

Il 57 per cento dei cittadini ha rinunciato a molte attività culturali (cinema, teatro e così via). Il 59 per cento ha ridotto in modo significativo le spese solitamente destinate a viaggi e vacanze.

Solo il 2 per cento delle persone interessate ha dichiarato che non è cambiato nulla, continua a spendere quanto prima per le sue attività di tempo libero.

Inflazione record, benessere psicologico

Le difficoltà economiche non possono che pesare anche sul benessere psicologico. Le conseguenze sono state negative per il 56 per cento delle persone sentite nel corso dell’indagine.

Ma non solo. Il disagio psicologico si riverbera anche in una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni. Basta un dato: il 78 per cento dei cittadini ritiene che le aziende stiano speculando aumentando senza una motivazione valida il costo dei prodotti. Il 48 per cento degli intervistati è convinto che il governo non stia facendo quanto è necessario per mettere un freno agli aumenti ingiustificati. 

Una spirale di sfiducia molto negativa e che si autoalimenta.

Nella foto una donna con il carrello della spesa

Inflazione record, comportamenti

Con il costo della vita in aumento continuo (e con salari di fatto fermi) gli italiani oltre ad attivare delle misure di risparmio, hanno ridotto anche gli sprechi (del resto è la prima cosa da tagliare in una situazione di difficoltà).

Questo aspetto ha comportato la riduzione del consumo per il riscaldamento delle abitazioni e un utilizzo più saggio degli elettrodomestici.

Questi aspetti sono stati confermati dallo studio.

Il 72 per cento degli intervistati ha riferito di essere molto più informato su questi temi rispetto al passato.

Il 68 per cento ha aggiunto che continuerà a evitare sprechi anche quando sarà superata questa fase difficile e l’inflazione ritornata a livelli normali.

Il 44 per cento dei cittadini, infine, ha anche aggiunto di aver adottato dei sistemi per rendere più efficiente ed economicamente vantaggioso il risparmio energetico in casa. Molti hanno già acquistato o pensano di farlo i pannelli solari e le pompe di calore, utilizzando i bonus che sono stati previsti dal governo.

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