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I Medici di Polla minacciano ritorsioni nei confronti degli Infermieri per la compartecipazione nelle responsabilità.

E’ avvilente quanto accaduto a Polla. I Medici minacciano ritorsioni nei confronti degli Infermieri per la compartecipazione nelle responsabilità.

L’utilizzo delle minacce, di qualsiasi tipologia, non è stato mai un utile ed efficace strumento per la soluzione delle controversie, qualunque ne sia la natura: men che mai lo può essere quando il problema riguarda la tutela della salute dei cittadini.

Essa, a sommesso avviso di chi scrive, appare solo lo strumento nella mani di chi non ha la capacità di ricercare e trovare razionali e compiute soluzioni

Basterebbero queste poche righe per dichiarare la posizione dell’OPI – Ordine delle Professioni Infermieristiche – di Salerno in ordine alla querelle nata nel Presidio Ospedaliero di Polla tra Infermieri e Medici, i quali (Medici) minacciano ritorsioni di carattere disciplinare nei confronti dei primi se verranno chiamati per redigere cartelle cliniche, controllo dell’emocromo, cefalea, ipertensione ecc. pazienti ricoverati nel loro reparto; ma sarebbe poca cosa se non si cogliesse l’occasione per le opportune e necessarie precisazioni sul modificato rapporto tra medici ed infermieri, che non è una semplice questione teorica, ma un tema di grande interesse pratico.

Incominciamo col dire che l’infermiere ha delle competenze che il medico non può ignorare in quanto figura professionale tecnicamente qualificata.

La vicenda impegna il concetto della collaborazione interprofessionale, definita come compartecipazione delle differenti professioni in ambito di assistenza sociale e sanitaria, che quotidianamente entrano in contatto per concordare soluzioni a complessi e problematici quadri assistenziali, o garantire prestazioni.

È stato dimostrato come la collaborazione interprofessionale migliori i risultati assistenziali, l’efficienza dei costi, la soddisfazione dei professionisti della salute ed incrementi la salubrità del luogo di lavoro.

Una inefficace collaborazione medico-infermiere si è rivelata essere causa di insoddisfazione lavorativa e di compromissione della qualità dell’assistenza al paziente.

L’opinione pubblica ha generalmente una immagine del lavoro dei medici ed infermieri che trasmette subito professionalità, dedizione e collaborazione; senz’altro, nella stragrande maggioranza delle strutture sanitarie questa è la percezione che l’immaginario collettivo ha delle equipe Sanitarie con cui si viene a contatto.

Molte sono le occasioni in cui si sono generati attriti se non addirittura ostilità dimenticando che si lavora insieme per il bene del paziente.

Perciò è inaccettabile ciò che alcuni medici del P.O. di Polla hanno scritto in una missiva.

Deve farsi rilevare, a gran voce, come ancora oggi, a distanza di più di un ventennio dall’entrata in vigore della legge che ha concretizzato il definitivo superamento del concetto di ausiliarità e mera esecutività dell’assistenza infermieristica nei confronti della professione medica non si prenda atto della realizzazione di una compiuta ed autonoma professione sanitaria che ha poi trovato la sua piena regolamentazione nella cosiddetta legge Lorenzin con la costituzione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.

Anche se è comprensibile, senza sfociare in nessuna forma di velato vittimismo, che l’evoluzione della professione infermieristica non potesse trovare entusiasmo e condivisione da parte della categoria che da decenni aveva con questi soggetti un rapporto di sovra ordinazione, non solo professionale ma anche organizzativa fino a sfiorare, nei peggiori casi, aspetti ancillari, non v’è chi non veda come tra le attuali esigenze nell’ambito sanitario vi sia quella di rafforzare la governance dei processi organizzativi, garantendo una più compiuta visione d’insieme, capace di valorizzare tutte le professionalità presenti, generando una maggiore capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini.

In ultimo, è anche il caso di far rilevare anche che anche gli infermieri in tutte le strutture ospedaliere, pubbliche o private che siano, concretizzano quella che comunemente viene definita la “posizione di garanzia” nei confronti dell’utenza e/o in generale dei cittadini fruitori dell’attività di cura ed assistenza sanitaria nei quali, correlativamente, si viene a instaurare la “posizione di affidabilità”, cioè il convincimento di poter ottenere, quando si reca in una struttura sanitaria tutto quanto necessario per la tutela della propria salute: un diritto che è tutelato dalla nostra Carta costituzione all’art. 32 che tutti abbiamo imparato a conoscere in questo tempo di crisi vissuto.

Lo scrivente, nella sua posizione di Presidente dell’OPI di Salerno e di Vice-Presidente Nazionale della FNOPI – Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, eleva una vibrata protesta per il comportamento tenuto nell’occasione dai medici del P.O. di Polla, dichiarando apertamente, laddove ce ne fosse bisogno, che starà sempre dalla parte degli Infermieri.

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