Al piccolo doveva essere somministrato solo il richiamo, per ora nessuna conseguenza ma il caso deve essere monitorato dalla Asl
12 Febbraio 2023
Reporter:
Vincenzo Sparviero
GAGLIANO DEL CAPO – Inoculato il vaccino anti-papillomavirus (HPV) ad un neonato quando doveva essere sottoposto a richiamo del prevenar (pneumococco) e vaxelis (difterite-pertosse-polioemofiloinfuenza-epatiteb).
Il caso di una famiglia del Basso Salento segnalato allo «Sportello di Diritti». «Noi dello “Sportello dei Diritti” siamo sempre molto accorti nel valutare la moltitudine di presunti casi di Malasanità che pervengono alla nostra attenzione prima di avviare azioni riparative in favore di pazienti e familiari eventualmente vittime di errori sanitari. Ma quello che ci è stato segnalato è un fatto che merita la giusta attenzione anche pubblica – è scritto in una nota -. Alla fine di agosto 2022 ad un neonato di un mese e mezzo veniva somministrato il vaccino prevenar (pneumococco) ed il vaxelis (difterite-pertosse-polioemofiloinfuenza-epatiteb).
Il richiamo veniva fissato per i primi di novembre.
Sta di fatto che in tale sede e quindi al 4° mese al piccolo veniva somministrato il vaccino anti-papillomavirus (HPV) (gardasil9) prescritto per i bambini di 12 anni, invece di quelli che dovevano essere oggetto del richiamo». «Questo accadeva nel distretto socio sanitario di Gagliano, dispensario di Tricase – prosegue la nota – . Ad oggi il bambino sta bene, ma lo stato di assoluta incertezza ed il non conoscere gli effetti di un grossolano errore ha gettato nello sconforto e disperazione la famiglia, la quale ha presentato, per il tramite del suo difensore avvocato Ivan Mangiullo, denuncia querela per valutare qualsiasi tipo di responsabilità e far perseguire gli eventuali colpevoli di quella che non è una semplice svista ma che appare come grave errore sanitari».
«Ovviamente – rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – innanzitutto ci auguriamo che il piccolo non abbia riportato alcuna conseguenza negativa, ed in ogni caso, monitoreremo l’evolversi della situazione auspicando che l’ASL Lecce voglia intervenire prontamente per chiarire l’episodio e riparare ogni danno eventualmente patito e patendo dal bambino e dai suoi familiari».